Gli scorsi giorni si sono registrate scosse di terremoto di magnitudo relativamente forte. Cerchiamo di capire quale è la situazione attuale e comprendere quali sono i potenziali scenari futuri.
Piccole scosse di assestamento nel Centro Italia
Ieri, martedì 15 gennaio 2019, si sono registrate piccole scosse di assestamento alle 13:21 (2.6 di magnitudo) a Gualdo Tadino, alle 14:27 (2.6 di magnitudo) Norcia, alle 14:29 (2.2 di magnitudo) ad Accumoli. Interessate dunque Umbria e Lazio, soprattutto le zone delle province di Perugia e di Rieti.
La situazione nel Lazio
Le scosse, registrate da INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), si stanno susseguendo sulla stessa faglia, scendendo pian piano tra i 160 km ai 114 km distanti da Colleferro (provincia di Roma). Stessa faglia trasversale che scende ad Amatrice. Il movimento è relativamente poco, ma dimostra una certa tensione accumulata nella faglia. Quest’ultima si libera con piccole scosse di assestamento, che nei giorni precedenti erano minori e meno frequenti.
La distanza fa intuire come le zone della provincia di Roma, e la Capitale stessa (Roma Nord-Est), insieme a quelle della Ciociaria siano le più vicine a dove sono registrate queste scosse e quindi quelle dove in caso di magnitudo più forti potrebbero essere le prime zone del Lazio a subirne le conseguenze.
Nessun allarmismo, ma situazione da tenere sotto controllo
Si tratta di piccole scosse di terremoto, che vanno ad accumularsi a quelle ben più concrete avvenute per lo più tra Nord e Sud Italia. Infatti, Sicilia ed Emilia Romagna in primis, sono le Regioni che al momento stanno subendo le scosse con magnitudo maggiore.
Difficile prevedere cosa succederà in futuro, ma ciò che è certo è che la terra continua a muoversi, dando piccoli segnali che devono comunque essere monitorati. La speranza è che queste siano e rimarranno soltanto semplici scosse di assestamento.
Rimandiamo al sito con le FAQ all’INGV per meglio informare le persone su cosa fare in caso di terremoto.