I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno individuato e sottoposto a sequestro, nell’area industriale di Anagni (FR), un vero e proprio centro di stoccaggio di prodotti contraffatti, denunciando un soggetto di nazionalità cinese, rappresentante legale della società proprietaria della merce.
In particolare, l’attività è scaturita dal controllo economico del territorio posto in essere dai Finanzieri del Gruppo di Tivoli i quali, durante un servizio di pattugliamento nella zona industriale di Guidonia (RM), hanno fermato e sottoposto a ispezione un furgone condotto da un cittadino italiano. Tra la molta merce trasportata, i militari notavano numerose paia di scarpe riportanti il marchio di uno sconosciuto brand cinese.
I controlli
Grazie a un attento controllo delle calzature, i finanzieri si avvedevano della facile asportabilità delle etichette riportanti la marca cinese (apposte con adesivi con pochissima colla o con stoffe appena appuntate) e che il modello delle scarpe richiamava palesemente quello del noto marchio NIKE “Air Max”.
Al fine di individuare i canali di approvvigionamento della merce, le Fiamme Gialle sviluppavano immediatamente un’analisi della documentazione rinvenuta nel furgone, risalendo così alla società proprietaria della merce. Quest’ultima, pur avendo sede legale nel comune di Roma, in realtà gestiva un capannone ubicato nella zona dei depositi ferroviari di Anagni (FR), come poi confermato dallo stesso conducente, indicandolo come luogo di carico degli articoli contraffatti.
Il sequestro della merce contraffatta
Giunti sul posto, i militari sottoponevano a perquisizione il capannone, di circa 5000 mq, rinvenendo e sequestrando oltre 140.000 paia di scarpe, realizzate con materiali di scarsa qualità e riproducenti illecitamente il form factor di diversi modelli del marchio NIKE.
La merce sarebbe stata presumibilmente poi ceduta a soggetti che, alimentando il mercato del falso e l’abusivismo commerciale, avrebbero apposto artigianalmente i loghi del noto marchio americano. Il valore stimato delle calzature intercettate è di circa 3 milioni di euro. Il cittadino cinese, rappresentante legale della società e peraltro già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali specifici, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli per i reati di contraffazione e ricettazione.