Presentato oggi il dossier nazionale Mal’aria 2019 di Legambiente, che torna ad analizzare i risultati delle analisi effettuate da ISPRA e dalle ARPA in tutti i capoluoghi d’Italia, per presenza di Polveri Sottili e Ozono, inquinanti originati per gran parte da traffico veicolare. Mal’aria a Roma per 94 giorni complessivi nel 2018: 72 giorni “fuorilegge” con Ozono oltre i limiti e 22 di superamento del livello massimo consentito per le PM10 (entro i limiti di giornate di superamento consentite dalla legge). Frosinone fa peggio con 116 giorni di aria inquinata, 82 giorni di superamento per le PM10 e 33 per l’Ozono. Anche a Rieti aria malata per 36 giorni, 31 per Ozono e 5 per PM10.
“L’ozono nei mesi caldi e le polveri sottili d’inverno, soffocano Roma e Frosinone – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – c’è bisogno di liberare i centri urbani dalle automobili ed è indispensabile farlo per l’ambiente e la salute di ciascuno. Contro l’inquinamento atmosferico della capitale c’è bisogno di soluzioni determinate e in grado di liberare Roma dalle automobili che l’attanagliano tutti i giorni: via le auto dal centro e ben vengano corsie preferenziali per i mezzi ATAC, nuove ciclabili, nuovi tram e trasporto pubblico collettivo ma tutto ciò non può e non deve rimanere solo su carta o nel libro dei sogni: ora sono indispensabili miglioramenti concreti per la vita delle persone, negli spostamenti quotidiani e nell’aria che si respira e non dei continui blocchi alle metropolitane, mezzi pubblici in panne o stazioni di metro chiuse ai quali siamo sciaguratamente abituati. Lo smog del capoluogo ciociaro va affrontato anche con analisi e risposte di sistema che vedano coinvolto tutto il territorio della Valle del Sacco, nelle medesime condizioni per qualità dell’aria.”.
Secondo il dossier di Legambiente, per Polveri Sottili (PM10) Frosinone è secondo peggior capoluogo d’Italia (dopo Torino) con ben 82 giorni oltre i limiti: il dossier tiene conto delle analisi effettuate durante tutto il 2018 dalle centraline ARPA e delle norme di legge che fissano il limite giornaliero a 50 µg/m³ (microgrammi per metro cubo di aria) e i giorni di superamento consentiti, 35 all’anno, oltre i quali i comuni devono attivare azioni di risanamento della qualità dell’aria. Molto male Roma per l’Ozono (O3) che è presente oltre i limiti per 72 giorni nel 2018, la capitale è al decimo posto in classifica, peggiore assoluta nel centro-sud. Per l’O3 superano i giorni massimi di sforamento nel Lazio anche Frosinone (33 giorni) e Rieti (31 giorni). Il dato della presenza di Ozono (O3) nell’aria, tratto dal XIV rapporto qualità dell’ambiente urbano 2018 di ISPRA, tiene conto che il limite di legge giornaliero di O3 per la protezione della salute è di 120 µg/m3 (media massima giornaliera calcolata su otto ore), e che i giorni massimi di superamento annuo di questo limite sono 25: le analisi dell’O3 sono state effettuate da centralina istallata a Roma Largo Perestrello. Entro i limiti le giornate di superamento sia di Ozono che di PM10 a Latina e Viterbo.
Dossier nazionale Mal’Aria 2019 completo al link https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/malaria2019_dossier.pdf