Ecco le dichiarazioni, scritte in una nota congiunta di Caterina Raganella (responsabile “Scuole” per la Lega Roma X Municipio), Andrea Rapisarda (responsabile al “Diritto allo studio” per la Lega Roma X Municipio) e Davide Peli (coordinatore della Lega Roma X Municipio) sullo stato delle scuole del X Municipio di Roma.
“È pesante lo stato di degrado che affligge purtroppo le scuole presenti sul territorio del X Municipio, come testimoniano i recenti casi della scuola dell’infanzia “L’albero vanitoso” e l’Istituto Comprensivo Aristide Leonori: in questi luoghi sono stati trovati deiezioni di topo e vari tipi di ratti, in una condizione che sicuramente esterna una forte criticità sul piano igienico-sanitario di queste strutture. Ma non sono gli unici esempi che possono essere fatti sui disagi presenti nelle scuole del Litorale Romano: presso l’Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II di Dragoncello da anni i genitori e i rappresentanti di classe lamentano un forte odore di acque nere all’interno dei locali, provando in passato addirittura a risolvere il problema di tasca propria. Tante situazioni di degrado persistono in questo territorio anche perché diverse scuole sorgono accanto a terreni abbandonati, discariche abusive o addirittura accampamenti nomadi: l’esempio lampante di una simile situazione la troviamo su via dell’Idroscalo, dove sono presenti la “Scuola dell’Infanzia Tor San Michele”(dove lo scorso anno avvenne l’avvistamento di topi nei locali del piano interrato), l’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso e l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore Carlo Urbani. Proprio questi episodi di grave degrado nei pressi delle scuole tendono a mettere a rischio la sicurezza dello studente e dei lavoratori interni alle sedi scolastiche, come possono dimostrare ipotetici episodi spiacevoli vicino ai plessi scolastici o il manifestarsi di cattive condizioni igienico-sanitarie nelle strutture. Come Lega Roma X Municipio richiediamo l’attenzione dell’Amministrazione locale a queste situazioni, poiché i nostri studenti hanno il diritto di compiere il proprio percorso di studi in ambienti vivibili e non pericolosi”.