La vittoria più bella, il riconoscimento più importante. Il Colonna applaude Alessio Acciari, il portiere degli Esordienti 2006 che sabato scorso, a Lariano, ha meritato la virtuale consegna da parte dei dirigenti avversari del “cartellino verde”, vale a dire l’attestato che sottolinea l’apprezzamento per un gesto di fair play.
E’ mister Luigi D’Uffizi, tecnico degli Esordienti del Colonna, a raccontare cosa è accaduto nello specifico. «Durante le varie partite federali si disputano gli “shoot out”, una variante dei calci di rigore che di fatto è un “uno contro uno” dell’attaccante contro il portiere. Per far guadagnare un punto alla propria squadra, l’estremo difensore deve toccare il tiro dell’attaccante e su uno di questi shoot out si era rimasti col dubbio che Alessio avesse toccato il pallone calciato da un avversario, ma lui immediatamente ha chiarito che il gol era valido e che lui non aveva sfiorato la sfera. A fine partita, inoltre, c’è stato uno scontro tra due giocatori avversari e lui, prima di rientrare negli spogliatoi, è corso a verificare cosa fosse accaduto ai due ragazzi.
Per questo i dirigenti dell’Atletico Lariano mi hanno chiesto il nome e il cognome del nostro portiere per segnalarne il grande fair play». Una decisione che non ha sorpreso mister D’Uffizi. «Alessio è un ragazzo con la testa sulle spalle e con una famiglia perbene che lo ha educato al meglio. Anche in allenamento ha un atteggiamento propositivo e di costante sostegno nei confronti dei compagni, insomma decisamente un esempio da seguire».
Il Colonna applaude con orgoglio a questo che ritiene un grande riconoscimento da parte di una società avversaria perché il calcio, soprattutto a livello giovanile, deve rimanere un divertimento e dev’essere caratterizzato dalla sportività. D’Uffizi conclude parlando della crescita tecnica del gruppo 2006 che il prossimo anno farà il salto nell’agonistica. «Sui fondamentali credo che questi ragazzi siano un po’ indietro, ma dal punto di vista dell’impegno e della voglia di migliorare non posso rimproverare loro nulla. C’è chiaramente tanto da fare, ma l’idea della società e del sottoscritto è di intraprendere un percorso di tre anni per misurarne al meglio i progressi».