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Colleferro, Consiglio Comunale in streaming: è bagarre tra Sanna e Nappo

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Colleferro, Consiglio Comunale in streaming: è bagarre tra il sindaco Sanna e il consigliere di minoranza Nappo.

Il consigliere d’opposizione del Comune di Colleferro, Riccardo Nappo, aveva avanzato una mozione per avere le dirette streaming dei consigli comunali, mozione che è stata bocciata. Il primo cittadino, Pierluigi Sanna, ha a sua volta rilasciato delle dichiarazione sulla sua pagina Facebook. “Noi abbiamo bocciato la mozione sullo streaming solo perché sta nel nostro programma e ci stiamo già lavorando sia come maggioranza che in commissione” – queste le parole del sindaco.

La dichiarazione integrale


La risposta del consigliere Riccardo Nappo al primo cittadino.

“Purtroppo mi vedo costretto ad un botta-risposta come sempre non costruttivo. Tuttavia la replica è dovuta: quanto asserito infatti, non corrisponde al vero, ma andiamo con ordine. Innanzitutto, l’opposizione ha presentato la “mozione streaming” senza affermare di esserne in alcun modo la promotrice, ma per sollecitare una risposta. Se è vero, infatti, che l’amministrazione ha 5 anni di tempo per dar luce ai suoi progetti, è pur vero che ad oggi sono trascorsi quattro.

Mi pare, quindi, maturo il tempo per permettere ai cittadini di prendere parte, seppur a distanza, ai lavori politici.  Se l’amministrazione ha da discutere su temi a 6 zeri, sarebbe ancora più utile e costruttivo per la collettività monitorare lo svolgimento di queste attività durante il consiglio. Qualora, quindi, lo si ritenesse un punto di programma di “poco conto”, assume invece strategica importanza se collegato a discussioni più ampie in cui si trova coinvolto il consiglio e merita, quindi, una rapida esecuzione.

Non si tratta, qui, di piangere o arrogarsi vittorie, si tratta di essere celeri, svelti e “sul pezzo”, senza inutili “rappresaglie” come è quella sulla mia assenza dopo le 20.
Ebbene, in sede di riunione dei capi gruppo, tenutosi cinque giorni prima del consiglio, avevo fatto presente al Presidente del Consiglio la mia (tra l’altro insieme ad altri miei colleghi consiglieri di minoranza) parziale indisponibilità per la data del 28, avendo un impegno non rinviabile: ognuno di noi ha una vita lavorativa e sociale al di fuori del Comune.
Credo che si debba avere più rispetto per chi si alza la mattina alle 6.00 per andare a lavoro e fa mille sacrifici per collimare gli impegni politici con quelli lavorativi. Tuttavia, come spesso – per non dire sempre- accade che la maggioranza fissa una data senza lasciar spazio a confronti. Non sono solito essere vittimista nella vita, tanto meno nella vita del mio Comune e ritengo non ci sia nulla da nascondere né nulla di cui vergognarsi per aver lasciato l’aula prima della fine dei lavori (atteggiamento, tra l’altro, che non sono solito tenere)”.