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Monterotondo, tornano in funzione le “Case dell’acqua”

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monterotondo case dell'acqua

Tornano in funzione le “case dell’acqua”, servizi di erogazione di acqua pubblica potabile di qualità.

I cittadini potranno tornare a rifornirsi di acqua naturale, refrigerata e refrigerata-gassata, microfiltrata e quindi pura, buona e sicura, presso due nuovi impianti. Il primo, che sarà inaugurato e funzionante già domani 8 febbraio, è stato ricollocato nel giardino di piazza Berlinguer allo Scalo. Successivamente sarà attivato un analogo distributore anche in piazza Togliatti, a Monterotondo centro, che prenderà il posto di quello in piazza della Libertà. La ragione dello spostamento sta nel fatto che la piazza a ridosso del centro storico dovrebbe a breve essere oggetto di uno studio di fattibilità relativo ad un intervento riqualificativo di altro tipo.

Rispetto al passato è stato introdotto un costo minimo, pari a 5 centesimi a litro, a carico degli utenti, da versare direttamente nella gettoniera collegata all’impianto. Con tale somma i cittadini contribuiscono al pagamento dell’acqua consumata, della gestione e manutenzione del distributore, della  sanificazione giornaliera, della  sostituzione periodica dei filtri e delle bombole per renderla frizzante, dell’energia elettrica, della  linea telefonica e delle analisi periodiche dell’acqua. Successivamente sarà attivata la modalità di pagamento tramite apposite card, acquistabili da un apposito dispositivo/dispenser collocato nei pressi della “casa dell’acqua” stessa. Il servizio è attivo 24 ore su 24  e il suo sistema di illuminazione ne consente un agevole utilizzo anche durante le ore notturne.

«Monterotondo fu il primo Comune del centro Italia ad installare questo tipo di impianti – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Cavalli – e ad offrire un servizio gratuito con l’obiettivo di ridurre l’accumulo di rifiuti plastici nelle abitazioni e far risparmiare migliaia di euro all’anno per l’acquisto di un bene di primaria necessità. Si trattava allora di impianti sperimentali, spesso soggetti a guasti anche a causa di richieste d’erogazione eccessive e continuate, senza dimenticare gli atti vandalici che pure non sono mancati, tanto che poi il servizio venne sospeso. Torniamo oggi a riproporlo alla luce degli sviluppi tecnologici che negli ultimi anni hanno permesso la realizzazione di impianti più moderni ed affidabili e lo facciamo  in partnership con la Plantinox, azienda leader nel settore. Soprattutto lo facciamo auspicando una collaborazione attiva e un uso maggiormente responsabile da parte dei cittadini. Il costo di cinque centesimi, peraltro decisamente vantaggioso rispetto a quello delle acque minerali imbottigliate presenti sul mercato e che servirà a contribuire alle spese e alla manutenzione degli impianti, rappresenta in qualche modo anche il segno della condivisione di una progettualità utile e virtuosa da parte dei cittadini».

«L’acqua a chilometri zero – afferma il delegato all’Ambiente Giuseppe Cenciarelli – è un esempio concreto di sostenibilità ambientale e segna il passaggio da una mentalità “usa e getta” ad un approccio “usa e riusa”. Contiamo che questo progetto virtuoso, grazie al quale ogni anno è possibile risparmiare negli acquisti e ridurre di milioni di tonnellate le emissioni di  CO2 provenienti da produzione, trasporto e smaltimento delle bottiglie di PET, possa rappresentare anche un esempio di riduzione delle distanze sociali, all’insegna di una condivisione ritrovata di spazi comuni come le piazze, che diventano punti di incontro anche in termini di fruizione di servizi e soddisfacimento di esigenze».