Il Piano di Gestione del sito Unesco di Roma è stato approvato, nei giorni scorsi, dal Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca. Il Piano, finalizzato alla valorizzazione dei beni archeologici e monumentali di Roma, attendeva di essere approvato da oltre dieci anni. Il piano prevede una strategia di tutela e valorizzazione, oltre che di comunicazione e promozione, dell’immenso Patrimonio del sito, dichiarato Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1980, con successivo ampliamento nel 1990, per complessivi 1.400 ettari. Il Piano è consultabile sul portale www.comune.roma.it , sezione Deliberazione e Atti, Delibera commissariale n.62 del 29 aprile 2016.
Grazie a elargizioni liberali da parte di Istituzioni, Gruppi privati italiani ed esteri, dal 2012 sono stati impegnati per restauri e manutenzioni 15 milioni di euro. Sotto il controllo della Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, gli interventi hanno riguardato monumenti, siti archeologici e fontane di Roma, tutti a costo zero per l’Amministrazione: la Fontana di Trevi e le Quattro Fontane (grazie al contributo della Maison Fendi), la Fontana del Babuino (Brioni), quella del Quirinale (Mr. Alisher Usmanov), la Sala dei Filosofi ai Musei Capitolini (Repubblica dell’Azerbaijan), l’illuminazione dei Fori Imperiali (Unilever, Acea).
Altri interventi sono in fase di ultimazione: la Sala degli Imperatori ai Musei Capitolini (Enel GreenPower) e la Scalinata di Trinità dei Monti (Bulgari). Alcuni sono stati appena avviati, la Sala degli Orazi e Curiazi nei Musei Capitolini (Mr. Alisher Usmanov), o lo saranno presto: lo scavo del primo tratto di via Alessandrina (Repubblica dell’Azerbaijan) e il Mausoleo di Augusto (Fondazione Telecom). Altri ancora sono in fase di progettazione: la Mostra dell’Acqua Paola al Gianicolo, la Fontana del Mosè, la Fontana del Ninfeo al Pincio e la Fontana del Peschiera (Fendi).
Atti di mecenatismo importanti che hanno consentito alla città di valorizzare i propri tesori, in un momento storico in cui i bilanci delle Amministrazioni pubbliche non consentono di farsi carico completamente di manutenzioni e ristrutturazioni degli innumerevoli siti da proteggere. Come noto, l’aiuto dei privati è riconosciuto dal 2014 dalla legge sull’Art bonus, che consente agevolazioni fiscali, con un credito di imposta del 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura. Roma Capitale è iscritta all’elenco delle Amministrazioni riconosciute dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) per usufruire dei benefici fiscali.
Dallo scorso ottobre Roma Capitale, attraverso la Sovrintendenza Capitolina, è iscritta anche con un fondo dedicato dal nome “Rome Heritage” alla King Baudouin Foundation per la raccolta di risorse da parte degli Stati Uniti. I fondi sono destinati alla conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale di Roma e usufruiscono dello sgravio fiscale integrale previsto dalle norme federali statunitensi.
Ad oggi, i macro progetti di valorizzazione che necessitano di finanziamento, nell’elenco stilato dall’Amministrazione, ammontano ad un totale di 238.500.000 di euro. Riguardano, in particolare, l’Area archeologica centrale, il Colle Oppio, l’area archeologica di largo Argentina, la Galleria d’Arte Moderna e il Museo della Città. Altri interventi di conservazione, conoscenza, valorizzazione e fruizione per un costo stimato di circa 171.525.000 di euro riguardano anche altri monumenti disseminati nel territorio della città (centro storico e suburbio).
A questi si aggiungono i progetti di restauro di quasi 80 tra le fontane più belle della città, tra centro e periferia, per 10.411.000 euro. Infine, il costo stimato per il ripristino del decoro del patrimonio con interventi di manutenzione ordinaria ammonta a circa 15.415.000 euro.