Il 4 marzo 2019, in prima serata, andrà in onda la prima puntata delll’attesissima serie tv Il nome della rosa, basata sul celebre best seller scritto da Umberto Eco nel 1980. Non solo un cast internazionale al servizio di una produzione di ampio respiro, ma anche tanti bei luoghi da ammirare. Scopriamo insieme dove è stata girata la fiction di 8 puntate (in prima visione mondiale) che andrà in onda a partire da lunedì prossimo su Rai 1 e sarà disponibile sulla app Rai play.
Girata tra Umbria, Abruzzo e Lazio: i luoghi della serie tv
Molto Lazio negli episodi de Il nome della rosa ha come fulcro gli studios di Cinecittà di Roma. Alcuni luoghi esterni sono stati ricreati lì e degli enormi teli verdi sono stati messi sui muri per coprire i palazzi delle zone limitrofe, ma soprattutto per dare modo alla computer grafica di sostituirli con immagini più attinenti all’atmosfera dell’epoca.
Non solo Roma, ma anche la provincia è stata grande protagonista della serie tv. Le scene di vita quotidiana esterne alle mura del castello sono state infatti girate alle porte della Capitale: a Monte Porzio Catone e a Manziana. Nella zona di Monte Porzio sono state girate soprattutto scene di esterne e bucoliche, con numerose comparse. Riconoscibili ai residenti di questa località sono via Latina, valle della Molara e il Tuscolo. E ancora pianoro del Tuscolo e San Silvestro, ma anche il Vivaro. Altra zona coinvolta è Torri in Sabina, soprattutto per la location del castello di Rocchettine.
Altre scene sono state girate invece a Perugia e per la precisione in piazza IV Novembre, alla chiesa di Montelabate e al borgo di Bevagna. Tanta Umbria nella fiction, ma anche Abruzzo. Altre riprese sono avvenute al castello di Roccascalegna, le Gole di Fara San Martino e l’eremo di Santo Spirito a Roccamorice.
Al contrario, nel vecchio film, alcune riprese avvennero a Fiano Romano, dove venne ricostruita l’abbazia, e a Campo Imperatore (in Abruzzo, vicino il meraviglioso castello di Rocca Calascio), ma anche all’estero: in Germania.
Prima il libro, poi il film e ora la serie tv
Nel 1980 Umberto Eco riuscì nell’impresa di scrivere un libro che fosse contemporaneamente un saggio di semiotica, un trattato di filosofia e un thriller medievale: era riuscito a essere postmoderno – almeno nell’accezione di “rivisitazione del passato” nelle opere e nella forma narrativa del “collage” – prima di molti altri. Reso mainstream e popolare proprio per l’intreccio ricco di suspense, era in realtà molto più profondo di quanto si pensasse. Un libro sicuramente non digeribile da tutti, ma che riuscì benissimo nel suo intento e segnò più di una generazione.
Molti hanno conosciuto Il nome della rosa soprattutto per la riuscitissima trasposizione cinematografica messa in piedi da Jean-jacques Annaud nel 1986. I protagonisti allora erano un affermato Sean Connery e un giovane rampante: Christian Slater. Quest’ultimo adesso noto per la sua partecipazione in un’altra serie tv di successo: Mr. robot (il protagonista è quel Rami Malek che ha appena trionfato alla Notte degli Oscar).
…E ora la serie tv. Visto il successo della serialità, c’è stata la lodevole idea di trasporre un romanzo in maniera diluita per analizzare con maggior profondità rispetto a quanto il seppur bellissimo film non sia riuscito a fare. Il cast è di primo piano. La sapiente regia di Giacomo Battiato ha gestito John Turturro,
Damian Hardung, Rupert Everett, Michael Emerson, Sebastian Koch, Antonia Fotaras, James Cosmo, Richard Sammel, Fabrizio Bentivoglio, Greta Scarano, Stefano Fresi e Piotr Adamczyk.
Se l’amalgama darà vita a una buona serie tv lo diranno solo le 8 puntate. Voi che ne pensate di romanzo e film Il nome della rosa? Commentate con noi gli episodi per capire se sarà stato all’altezza dei suoi predecessori.