Truffa ed appropriazione indebita sono i reati contestati dall’Ufficio di Polizia Giudiziaria della Squadra Volante della Questura ad una quarantenne cubana.
La donna, guadagnando la fiducia dell’amministratore unico di un concessionario di auto, con una compravendita andata a buon fine, si rivolge nuovamente allo stesso per un altro acquisto, una Volkswagen Polo per la quale versa un assegno di 2.600 euro.
Nel frattempo manifesta la volontà di provare anche una Renault Megane, che le viene consegnata.
Ben presto, però, il responsabile si rende conto che è caduto in una “trappola”, architettata abilmente dalla donna.
Inutili i tentativi di chiedere la restituzione o il pagamento dei veicoli.
Come accertato dalla Polizia, alla quale l’uomo si è rivolto, l’assegno versato non poteva essere pagato per difetto di provvista e la Volkswagen era stata addirittura venduta grazie all’intervento di un complice.
La Renault, invece, viene recuperata presso un’officina in provincia di Teramo, dove era stata lasciata per un guasto meccanico.