Nelle prime ore della mattinata odierna, in Guidonia Montecelio, i Militari della Compagnia Carabinieri di Tivoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone l’arresto di 13 persone (8 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
OPERAZIONE ANTIDROGA DEI CARABINIERI NELL’AREA A EST DELLA CAPITALE. 13 ARRESTI E 20 DENUNCIATI
L’indagine convenzionalmente denominata “TORRE 18”, posta in essere dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli, ha consentito di ricostruire l’operatività di un’organizzazione criminale dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti che aveva costituito, principalmente all’interno delle case popolari di via Rosata n.18, nel quartiere Collefiorito di Guidonia Montecelio, una vera e propria “piazza di spaccio”, che è riuscita nel tempo ad affermarsi come uno dei più grandi supermarket della cocaina dell’area tiburtina. La tracotanza del sodalizio, operante in strada, di fronte all’istituto comprensivo “Montelucci”, è giunta al punto tale da vantare un vero e proprio controllo militare del territorio, al punto che tanti sono stati i genitori che accompagnavano i figli minori a scuola a segnalare la situazione ai Carabinieri. L’indagine ha avuto inizio alla fine di giugno dell’anno 2017 sotto l’egida della Procura di Tivoli (Sost. Proc. Dott. Gabriele Iuzzolino), che ha coordinato le indagini. Nel corso dell’attività venivano riscontrati tutti gli elementi propri di una vera e propria organizzazione criminale, pertanto i dati raccolti confluivano in un nuovo procedimento penale incardinato presso la DDA di Roma (Sost. Proc. dott. Corrado Fasanelli).
SMANTELLATA LA BANDA DI PUSHER CHE SPACCIAVA DAVANTI AD UNA SCUOLA
Capo e promotore indiscusso del sodalizio è Omar Giovannetti di 28 anni, il quale avvalendosi nella direzione del sodalizio di persone come Cristian Muzi di 27 anni, che si occupava del coordinamento e controllo dei pusher, e Marco Hendrix di 31 anni, addetto alla preparazione delle singole dosi, ha riunito a se una pletora di giovani pusher, tutti italiani, organizzati e disciplinati, ai quali venivano affidati specifici incarichi quali “rette”, vedette, trasportini e spaccio al dettaglio.
Gli elementi investigativi acquisiti hanno dimostrato come l’organizzazione, oltre ad elargire uno stipendio settimanale agli affiliati, che lavoravano su più turni al fine di garantire l’apertura della piazza di spaccio per 14 ore al giorno, forniva assistenza legale ai membri della consorteria criminale, inoltre l’area non solo veniva presidiata da vedette con compiti di “vigilanza” ma erano stati predisposti impianti tecnologici di sorveglianza quali telecamere e sensori di movimento utili a rilevare presenze nell’area esterna del perimetro della Torre 18 di possibili appartenenti alle forze dell’ordine. A ciò si aggiunge il fatto che gli indagati hanno sempre potuto “contare” sulla collaborazione di molti condomini, a cui affidare i proventi quotidiani dello spaccio per eludere l’azione degli investigatori in caso di perquisizioni domiciliari. Le indagini, corroborate da attività tecniche, hanno consentito di operare 8 arresti in flagranza di reato, identificare 105 assuntori segnalati al Prefetto, il sequestro di circa 1Kg di cocaina per un complessivo di quasi 1000 dosi confezionate singolarmente e di una pistola trovata nella disponibilità di Omar Giovannetti.
Oltre ai membri del sodalizio 20 persone sono state altresì denunciate in stato di libertà per favoreggiamento personale. Numerose le perquisizioni domiciliari delegate e di iniziativa che i Carabinieri hanno eseguito a carico di altrettanti soggetti ritenuti vicini al sodalizio criminale.