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Coop Lazio, verso la riduzione delle aree di vendita e la chiusura di alcuni negozi?

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taleggio dop coop listeria

Molte conferme e poche novità. Questo in sintesi l’esito dell’ultimo incontro sulla vertenza Coop avvenuto fra i lavoratori e i vertici dell’azienda avvenuto sabato 2 marzo. Di seguito la nota integrale delle Organizzazioni Sindacali, che ne riporta i contenuti:

“In data 2 marzo 2019, le OO.SS. Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs hanno nuovamente incontrato la direzione di Unicoop Tirreno per proseguire il confronto relativo al piano di ristrutturazione (che prevede chiusure e riduzioni di superfici di vendita, rispettivamente, di 3 e 4 negozi) della rete commerciale del Sud del Lazio della stessa Cooperativa.

Nello specifico, come si ricorderà, Unicoop Tirreno, in luogo della cessione a terzi degli otto punti vendita costituenti il perimetro in parola, nel corso delle precedenti sessioni di confronto con le OO.SS., ha modificato il proprio orientamento ed ha deciso di operare con un piano di ristrutturazione (in realtà i negozi interessati dalla ristrutturazione sono sette, in quanto il pdv di Fiuggi non sarà interessato da alcun intervento) schematizzabile nel modo seguente:

Chiusi i negozi di Pomezia Via Cavour, Velletri, Frosinone e Aprilia.

I negozio che subiranno la riduzione dell’area di vendita saranno Colleferro, Genzano e Pomezia via del mare.

Mentre la chiusura di Pomezia-via Cavour, Velletri e Frosinone dovrebbe avvenire in tempi ravvicinati, sia pure non meglio specificati da parte dell’azienda (probabilmente aprile), quella di Aprilia sarebbe programmata per la seconda metà del 2019; la posticipazione – rispetto all’originario cronoprogramma aziendale – della chiusura di quest’ultimo negozio sarebbe dovuta alla circostanza che, essendo ancora chiuso l’Ipercoop presso il Centro Commerciale Aprilia 2 di via Riserva Nuova, il management di Unicoop Tirreno ritiene opportuno garantire al contesto territoriale de quo una presenza dell’insegna Coop.

Ad apertura del confronto, i rappresentanti dell’impresa cooperativa hanno comunicato alle OO.SS. summenzionate che circa 120 fra lavoratrici e lavoratori – appartenenti all’intera rete commerciale laziale – avrebbero manifestato la volontà di risolvere il proprio rapporto di lavoro pattiziamente e con il riconoscimento di un incentivo all’esodo; tuttavia, parte sindacale, ritenendo comunque opportuno predisporre una griglia di incentivi anche per valorizzare economicamente eventuali disponibilità al trasferimento dei lavoratori, ha formulato la richiesta di focalizzare il negoziato su questo tema. In risposta ad una molteplicità di sollecitazioni sindacali ed all’esito di un serrato confronto di merito, i nostri interlocutori di parte aziendale hanno illustrato la propria proposta nei termini di seguito riportati: nei primi giorni di marzo 2019 si procederà all’apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 145 unità seguendo una modalità d’intesa sindacale che preveda, quale unico criterio della non opposizione al licenziamenti (entro 10 giorni dalla apertura della procedura stessa) e i cui effetti saranno il riconoscimento a ciascun lavoratore che dovesse accettare la risoluzione del rapporto di lavoro, oltre al preavviso ed alle competenze di fine rapporto maturate, dell’importo di 35.000 € lordi a titolo di incentivo all’esodo (da riproporzionare e da non riparametrare);

L’altra proposta avanzata in relazione ai tempi e contestualmente alla sottoscrizione dell’intesa, prevede come soluzione una agevolazione per trasferimenti che seguirà una intesa sindacale da raggiungere contestualmente a quella della procedura di licenziamento collettivo con l’obiettivo di un riconoscimento a ciascun lavoratore trasferito presso un altro punto vendita del Lazio delle seguenti somme nette nel caso in cui la distanza fra il pdv di provenienza e di destinazione sia in uno dei range riportati: distanze 50/100 km importi 2.500 euro; distanze 101/150 km importi 5.000 euro; oltre i 150 km importi 7.500 euro.

Dopo aver esplicitato la richiesta di incrementare ulteriormente l’incentivo all’esodo, le OO.SS., della prospettazione aziendale, hanno criticato un aspetto essenziale, vale a dire l’intervento concernete i trasferimenti, in quanto l’intenzione della Cooperativa sarebbe quella di procedere unilateralmente nel comandare i trasferimenti dei lavoratori provenienti dai negozi chiusi e/o interessati dalla riduzione della superficie di vendita, qualora le risoluzioni pattizie ed incentivate dei rapporti di lavoro e le candidature al trasferimento volontario non fossero sufficienti a risolvere il problema dell’esubero.

Naturalmente, tale posizione di parte aziendale, tesa ad ottenere dal sindacato il nullaosta ad operare trasferimenti coatti di lavoratrici e lavoratori verso negozi collocati anche a più di 100 km di distanza dal pdv di provenienza, ha comportato lo stallo della trattativa.

In particolare, ciò che per le OO.SS. non è ammissibile sta nel fatto che alla Cooperativa, nell’ambito di un’intesa sindacale, sia riconosciuta la prerogativa di operare, sulla base di un automatismo e della più assoluta discrezionalità datoriale, trasferimenti che comporterebbero tragitti quotidiani per centinaia di chilometri dei propri dipendenti del Sud del Lazio, senza operare con i rappresentanti dei lavoratori un confronto finalizzato a trovare soluzioni alternative e più rispettose delle condizioni sia lavorative che di vita delle persone interessate.

Al fine di ridare al confronto un taglio più costruttivo, le OO.SS. hanno proposto ad Unicoop Tirreno, che si è riservata un approfondimento sui contenuti esplicitati da parte sindacale, la seguente opzione volta a dare alla vertenza una soluzione in grado di dare risposte concrete sia all’impresa che ai lavoratori coinvolti nel piano di ristrutturazione: immediatamente, nei prossimi giorni, chiusura della procedura di mobilità con il criterio della non opposizione al licenziamento a fronte di un incentivo di 40 mila euro a cui accedere entro un periodo prestabilito e riconoscendo “priorità” ai lavoratori provenienti dai negozi – chiusi e/o a cui sarà ridotta la superficie di vendita – del Sud del Lazio, ma estendendo la possibilità a fruire dell’incentivo ai dipendenti dell’intera regione seguendo, come modalità, sottoscrizione di un’intesa sindacale nell’ambito di una procedura ex L. 223/91. Questo consentirebbe alle lavoratrici ed ai lavoratori della rete del Sud del Lazio – che lo volessero – di beneficiare di un incentivo all’esodo dignitoso e si avrebbe una chiara mappatura delle fuoriuscite e, quindi, dei posti nei quali ricollocare i lavoratori provenienti dai negozi suddetti. Un’altra proposta, da praticarsi immediatamente, nei prossimi giorni, trasferimento incentivato esclusivamente volontario verso i punti vendita collocati oltre Roma con una intesa da raggiungere in seno all’accordo sulla gestione degli esuberi di cui alla procedura ex L. 223/91. Tutto ciò consentirebbe alle lavoratrici ed ai lavoratori della rete del Sud del Lazio – che lo volessero – di beneficiare di un incentivo per ricollocarsi presso negozi Unicoop Tirreno collocati in ambiti territoriali distanti dal pdv di provenienza. Una ultime proposta, immediatamente, nei prossimi giorni, trasferimento verso i punti vendita nel perimetro del sud del Lazio e di Roma (Franceschini, Casilino, Euroma2, Largo Agosta, Laurentino), con una intesa da raggiungere in seno all’accordo sulla gestione degli esuberi di cui alla procedura ex L. 223/91. Questo consentirebbe alle lavoratrici ed ai lavoratori della rete del Sud del Lazio di ricollocarsi nel contesto territoriale servito dall’impresa maggiormente prossimo al loro.

Naturalmente, l’opzione predisposta da parte sindacale prevede di tenere incontri periodici a livello territoriale al fine di verificare la quantità di persone che manifesteranno la non opposizione al licenziamento, il piano di riorganizzazione dei quattro punti vendita, le possibilità e la sostenibilità di ricollocazione dei lavoratori in esubero, nonché la disponibilità formalizzata a ricercare ulteriori soluzioni qualora, al termine del percorso, gli strumenti condivisi non avessero dato risultati sufficienti.

Le OO.SS. nei prossimi giorni invieranno la loro proposta di chiusura del confronto sia alle amministrazioni centrali coinvolte in tale delicata vertenza che agli organi sociali della Cooperativa per manifestare in maniera univoca la propria reale volontà di addivenire ad un’intesa equilibrata e dignitosa.”

Questa dunque la nota rilasciata dai Sindacati. Restiamo in attesa di una risposta da parte dei vertici dell’azienda. Intanto, cosa ne pensate di questa vicenda?