Oggi, nella prefettura di Frosinone il presidente della Regione Lazio Zingaretti e il ministro dell’ambiente Sergio Costa hanno firmato l’accordo quadro per il risanamento del SIN (Sito di Interesse Nazionale) bacino del Fiume Sacco. Il perimetro del SIN è un’enorme porzione di territorio del Lazio, 6.172 ettari compresi in 19 comuni tra le Provincie di Roma e Frosinone, nel quale sono localizzati diversi agglomerati industriali con centinaia di aziende coinvolte e migliaia di lavoratori interessati.
“Esprimiamo grande soddisfazione dopo decenni di battaglie ambientaliste – commentano insieme Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente, Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio, Francesco Raffa coordinatore provinciale di Legambiente a Frosinone e Rita Ambrosino presidente di Legambiente Anagni -. Questo accordo per la bonifica della Valle del Sacco è un successo per il territorio e per il durissimo lavoro che abbiamo portato avanti negli anni, insieme a tanti altri ambientalisti, con denunce, processi, ricorsi vinti contro il declassamento del sito e tavoli di lavoro per l’individuazione del perimetro da bonificare. Ora si deve passare a realizzare velocemente la caratterizzazione e la bonifica dei luoghi individuati, iniziando contemporaneamente a pianificare i prossimi interventi, con la ricerca e lo stanziamento di tutte le risorse necessarie a dare gambe all’intera bonifica. Chiediamo alla Regione Lazio fin da ora, che il futuro comitato per il controllo dei lavori, sia aperto alla partecipazione della nostra associazione e delle associazioni ambientaliste, perché la cittadinanza attiva possa contribuire in maniera costruttiva con le istituzioni, nella realizzazione di questa enorme opera di risanamento ambientale”.
La gestione degli interventi è stata infatti affidata alla Regione Lazio come Responsabile Unico dell’Attuazione (RUA), ed è prevista la costituzione di un Comitato di controllo dei lavori con rappresentanti di Ministero, Regione, Ispra e Arpa Lazio.
L’accordo tra il presidente Zingaretti e il ministro Costa, prevede complessivamente circa 53 milioni di euro per le operazioni di bonifica che ricadranno in 12 interventi, individuati da ISPRA come prioritari in base all’impatto inquinante sui terreni, su indicazione delle amministrazioni comunali. Per ora, infatti, le risorse saranno finalizzate alle opere su 10 siti nella provincia di Frosinone e 2 in quella di Roma.
Lo stanziamento di 53,6 milioni di euro sarà disponibile per le operazioni di bonifica, che si terranno nel corso dei prossimi anni suddivisi nei seguenti interventi:
- Anagni (FR), 2,9 milioni di euro per caratterizzazione e messa in sicurezza per i 180 ettari della ex Polveriera
- Ceccano (FR), 1,3 milioni per l’ex Snia BPD di Bosco Faito; 1 milione per l’ex Annunziata e 972mila euro per l’ex cava Anime Sante
- Ceprano (FR), 4,3 milioni di euro per la ex Olivieri; 1.2 milioni per l’ex Europress e 793mila euro per l’ex Cartiera Vita Mayer
- Ferentino (FR), 1,4 milioni per l’ex Cartiera
- Paliano (FR), 561mila euro per i Ponti della Selva
- Colleferro (RM), 4,6 milioni sito “ARPA 2”
- Frosinone, 2,5 milioni di euro per l’ex discarica di via Le Lame, suddivisi tra manutenzione straordinaria della discarica e caratterizzazione della fascia di terreno interposta tra discarica e fiume Sacco
- Colleferro (RM), 1,2 milioni di euro per la Caffaro Chetoni Fenilglicina
Sono previsti, inoltre, dei capitoli di spesa per la realizzazione del programma di valutazione epidemiologica dei cittadini residenti (960mila euro), per la caratterizzazione delle aree agricole ripariali (4 milioni) e per il monitoraggio delle acque (1.7 milioni) nei comuni ricadenti nel SIN.
L’impegno di spesa complessivo di 53.6 milioni di euro sarà suddiviso in due tranche da impiegare nell’arco di 4 anni: nel 2023, dunque, finite le operazioni di caratterizzazione, si dovrebbe cominciare finalmente a programmare quelle per la bonifica della Valle del Sacco.