Il Comitato “A difesa dell’ospedale di Colleferro”, ha rilasciato una nota relativa a un importante incontro in cui erano presenti il Commissario della Asl Rm5, Giuseppe Quintavalle, il Direttore sanitario, dott. Luciano Cifaldi, e due responsabili della comunicazione:
Una delegazione del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale l’11 marzo 2019 ha incontrato il Commissario straordinario della Asl Rm 5, dott. Giuseppe Quintavalle, il Direttore sanitario, dott. Luciano Cifaldi, e due responsabili della comunicazione.
L’iniziale freddezza nel sederci al tavolo, dovuta al notevole ritardo con il quale ci è stato accordato l’incontro, ha presto lasciato il posto alla concretezza delle parole e ad un confronto corretto e serio, rispettoso sia delle parti, sia delle questioni portate all’attenzione dei vertici aziendali.
Innanzitutto abbiamo preso atto che l’incontro, pur con molta fatica, è stato comunque fissato (cosa che così non è con il Comune di Colleferro e con la Regione Lazio) e che la discussione è stata condotta nel rispetto sostanziale dei presenti.
La diversità di competenze e di responsabilità non ci ha impedito di affrontare in modo costruttivo anche le questioni più spinose, a secondo del proprio ruolo. Abbiamo apprezzato che non vi sono state forzature, come mettere davanti a tutto la propria posizione direttiva.
Tutti i soggetti seduti al tavolo hanno mantenuto un approccio disponibile per più di due ore di discussione, durante la quale non abbiamo perso di vista lo scopo dell’incontro: rappresentare alla Direzione generale della ASL Roma 5 le problematiche e i disagi che i cittadini affrontano e vivono ogni giorno, in gran parte preesistenti alla nomina del dott. Quintavalle.
Dopo una breve ricostruzione storica sulla “truffa” dei 4 reparti materno-infantili (a cui dedicheremo un apposito comunicato), avvenuta di fatto con la resa senza condizioni dell’Amministrazione Sanna, a conclusione di circa 15 anni di inerzia degli Amministratori eletti, sulla scelta “palestrinocentrica” guidata dai potenti locali di depotenziare l’ospedale L.P.Delfino, abbiamo affrontato il tema del potenziamento del pronto soccorso e di tutti i reparti (riportare i letti nelle stanze vuote, personale e strumentazioni), dei turni di lavoro dei dipendenti, del piano assunzionale, del pronto soccorso, delle criticità dei vari reparti, degli incarichi di primario, del numero dei posti letto, della Nuova Ala in un ospedale vuoto, delle ambulanze, delle liste di attesa, del progetto del Polo Unico con l’ospedale di Palestrina, di riservare un posto nel parcheggio interno ai pazienti in dimissione, delle donazioni di sangue e del Centro trasfusionale, della risonanza magnetica, dell’attività della sala operatoria, della Radiologia, della stato del Laboratorio analisi. Abbiamo ribadito che gli Accordi del 5 luglio 2015 e 16 febbraio 2016 non sono stati rispettati e attuati.
Tutte criticità note a cui i vertici aziendali hanno risposto di operare costantemente per cercare di risolverle, dovendo superare farraginose pratiche burocratiche e tempi tecnici non brevi, che sono causa di inevitabili ritardi.
Il dott. Quintavalle riferisce che sono state già avviate le procedure per l’ammodernamento del Pronto soccorso, sotto l’aspetto strutturale e logistico, con uno sguardo anche al miglioramento delle condizioni di permanenza dei pazienti e di lavoro dei dipendenti. Un finanziamento regionale farà si che l’azienda potrà provvedere all’acquisto di nuovi macchinari, Tac e Risonanza magnetica, sulla base di un rinnovamento generale di tutta la diagnostica per immagini con una Radiologia operativa h 24. Altra priorità saranno i primariati, che dovranno essere assegnati nel corso del 2019.
A conclusione di questo necessario confronto con la Direzione generale abbiamo convenuto di richiedere informazioni sull’ operatività dell’ospedale alla Direzione sanitaria del nostro ospedale.
Da questo incontro non potevano arrivare risposte immediate, ma abbiamo ricevuto, per il momento, quello che ci aspettavamo: ascolto, attenzione, collaborazione e rispetto.
L’obiettivo del Comitato – non ci stanchiamo di ripeterlo – è quello di farsi portavoce dei bisogni dei cittadini nei confronti delle Istituzioni, non certo quello di ostacolare l’attività dell’Azienda sanitaria, e di ottenere l’impegno dei vertici amministrativi di sensibilizzare la Direzione sanitaria dell’ospedale di Colleferro ad incontrarci.
Chiediamo la disponibilità effettiva di 165 posti letti, oltre i 16 del reparto di psichiatria, come previsto dagli atti regionali, e la corrispondente dotazione di personale; l’assegnazione alla Radiologia di TAC, risonanza magnetica, medici e il riconoscimento come struttura UOC; l’assistenza specialistica dell’unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC); la parità del Laboratorio analisi con quello dell’ospedale di Tivoli, come disposto dal decreto Zingaretti del 28.6.2017, nominando i dirigenti sanitari; il miglioramento delle attività ambulatoriali per dare risposte in breve tempo e stroncare il malcostume di interessi privati createsi intorno alle necessità dei cittadini.
La nostra volontà è la difesa dell’ospedale, patrimonio cittadino, e la sua crescita, non certo quella di accettare il suo depauperamento, che ha subito una accelerazione.
Gabriella Collacchi e Ina Camilli, Portavoce e Coordinatore del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale