Giusto dieci mesi fa, i cittadini di San Cesareo sceglievano come loro sindaco, Alessandra Sabelli, la prima donna sindaco nella storia del paese. Il primo cittadino uscente Pietro Panzironi, sindaco di San Cesareo per due mandati e ora all’opposizione, oggi si dice “fortemente preoccupato per le sorti cui è destinato il paese”, e soprattutto per le “non scelte” e il “non fatto” fino ad ora dalla nuova Amministrazione comunale.
Per dieci anni è stato alla guida di San Cesareo, oggi è esponente di spicco dell’opposizione. Come si trova in questo nuovo ruolo?
Sedere in Consiglio comunale tra le fila dell’opposizione non è poi così male, devo ammettere che incomincia quasi a piacermi, anche perché continuerò a fare quel che ho sempre fatto da Sindaco ovvero battermi nell’interesse del paese. Sono stato sindaco di San Cesareo per dieci anni, un sindaco cittadino che ha cercato di gestire le difficoltà non con le parole della politica, ma con i fatti, portando avantiuna gestione onesta e trasparente. Ho lasciato un Comune con i conti a posto, come lo dimostrano i dati di un Bilancio consuntivo chiuso a 7milioni di euro e un Avanzo di cassa di 328mila euro, e sentire ancora asserire tra le fila della maggioranza che abbiamo avuto una gestione scellerata della cosa pubblica mi fa sorridere, prima ancora che indignare. Abbiamo ottenuto successi importanti e consegnato alla città servizi essenziali, come la raccolta differenziata, ed opere pubbliche attese da decenni (scuole, marciapiedi, arredo urbano, cimitero, tangenziale, impianti sportivi, fognature, pubblica illuminazione, restyling del palazzo comunale, restauro monumento ai caduti, rotonde ecc.). Abbiamo anche, ad onor del vero, incontrato problemi, e se alcune soluzioni possono essere sembrate impopolari, sono state sempre dettate dalla volontà di fare il bene del paese e soprattutto sono sempre state fatte alla luce del sole. Anche su questo ultimo punto c’è chi sostiene il contrario, ma non capisco su quali basi si fonda tale affermazione visto che sul sito internet del Comune, nella sezione “Amministrazione Trasparente”, abbiamo sempre pubblicato tutti i dati e i documenti relativi all’organizzazione, all’attività amministrativa e alle prestazioni erogate dal Comune per favorire la trasparenza e l’accesso civico dei cittadini.
Sono trascorsi dieci mesi dall’insediamento del sindaco Sabelli e della sua Giunta. Come giudica fin qui l’operato della nuova Amministrazione comunale?
La storia insegna che esistono corsi e ricorsi: i successi di alcuni vengono talora celebrati da altri, gli impegni profusi per anni vedono i risultati quando il tempo ormai è scaduto. Ne sono un esempio la nuova Scuola media di San Cesareo, opera fondamentale per la città, che abbiamo portato a termine a pochi mesi dalle elezioni, e che è stata inaugurata in pompa magna dalla neosindaca, affiancata, non si sa a che titolo, da qualche alto esponente politico che con l’opera in questione non ha mai avuto a che fare; e il Mr Pack cassonetto intelligente mangiaplastica da poco installato nel piazzale ex Cotral, miglioria resa possibile grazie all’impegno profuso da Massimo Mattogno, quando ricopriva la carica di assessore all’Ambiente. A parte questo devo riconoscere, per amor del vero.., che la nuova squadra di governo ha adottato due provvedimenti “di vitale importanza per il paese”: primo l’AUMENTO DELLE INDENNITA’ DI FUNZIONE del Presidente del Consiglio comunale e dei GETTONI DI PRESENZA dei Consiglieri comunale che, ci tengo a sottolineare, è stato il primo atto adottato dalla nuova Giunta, insomma il biglietto di presentazione del “cambiamento”. Una decisione che ritengo inopportuna e non obbligata, come si è voluto far credere ai cittadini. Secondo atto “importante” è stato il TAGLIO e gli ACCORPAMENTI DI SERVIZI COMUNALI NEVRALGICI, come l’Anagrafe/Elettorale e l’Informatica, con conseguenti ed immeritati DEMANSIONAMENTI, dettati non da logiche meritocratiche, bensì da criteri di mera affiliazione politica per promuovere quelli più vicini all’attuale amministrazione. Un’Amministrazione che non è neanche in grado di accorgersi del malcontento forte, diffuso ma educato dei dipendenti comunali, costretti a registrare quotidianamente solo dispettucci e, soprattutto, una cocciuta incapacità a governare. E’ facile prevedere che questo scollamento che il sindaco ha provocato nella macchina amministrativa, un tempo punto di forza dell’Amministrazione e modello di riferimento per tanti altri Comuni, non porterà risultati alla città. Una riorganizzazione del personale che, peraltro, la nuova Amministrazione ha giustificato con la necessità di abbassare le spese del personale, cosa, però, assolutamente infondata in quanto i Responsabili dei Servizi rimasti hanno avuto un aumento delle indennità con un conseguente aumento dei costi per il Comune che superano ampiamente la precedente spesa di personale.
Molti in paese sostengono che avete perso le elezioni per la questione del Forno crematorio. La lista “Cambiamenti” ha messo lo stralcio dell’opera al primo punto del programma di governo. Ci sono novità a riguardo?
Il “No al forno crematorio” è stato il cavallo di battaglia della Sabelli in campagna elettorale, ma ad oggi le trattative per lo stralcio si sono arenate. L’unica ed alquanto bizzarra motivazione a questa ingiustificabile situazione di stallo per l’attuale maggioranza sarebbe la revoca dell’ordinanza n. 8 del 2016, da me sottoscritta all’indomani delle elezioni non per “dispetto”, come qualcuno malignamente sostiene, ma per eliminare il contenzioso con la Cogego, concessionaria dei servizi cimiteriali, ed evitare ulteriori esborsi che sarebbero stati sempre a carico dei cittadini. Un’ordinanza che, peraltro, non aveva più alcun motivo di esistere, se non alimentare un altro probabile contenzioso, anche perché, come tutti sanno, i lavori per la realizzazione del forno crematorio sono stati interdetti grazie all’adozione di una serie di atti amministrativi assunti durante il nostro mandato. È, dunque, proprio grazie a tali provvedimenti che la Cogego è stata costretta a bloccare i lavori del forno, atti che (è bene ricordare) sono stati approvati, nonostante il voto contrario di chi oggi governa il Comune, che, mentre prima voleva solo ed unicamente lo stralcio unilaterale del forno, oggi, non si sa il perché, scende a più miti e morbidi consigli seguendo la linea della trattativa. Non solo, ricordo pure, ed è bene tenerlo sempre presente, che il progetto con la realizzazione del forno fu approvato anche dall’attuale sindaco, che, proprio a dimostrazione della sua intenzione e consapevolezza di portare avanti questo intervento, nell’anno 2016, nella sua veste di assessore al bilancio, si era fortemente battuta per istituire in bilancio una canone in entrata sui proventi derivanti dalla gestione del forno da parte della concessionaria. Ma so bene che la politica è un dondolo.., è pur vero, però, che nel dondolare l’unica cosa che conta per i cittadini è la verità, solo quella documentata dagli atti e dai fatti. Addirittura leggo che l’Assessore Bellia, attraverso dichiarazioni apparse su Facebook, ha “scoperto” adesso che c’è bisogno di “complesse trattative legali” con la Cogego per risolvere il problema. Quando questa cosa gliela dicevo io l’Assessore non ci sentiva.., perché l’unico slogan propagandistico che faceva comodo diffondere era lo stralcio unilaterale del forno, di cui non si vede ancora la luce. Così come è falsa l’affermazione che non siano state previste agevolazioni per i cittadini di San Cesareo, che differenza dei non residenti non pagano un’imposta di ingresso per accedere al nostro cimitero. Peraltro, il cimitero prevede la realizzazione di circa 5000 sepolture e, quindi, il problema di saturazione non sussiste. Consiglio, perciò, all’assessore Bellia di evitare di fare inutile propaganda perché la campagna elettorale è oramai finita da tempo.
A che punto sono invece le opere pubbliche avviate quando lei era sindaco?
A parte i progetti ereditati dalla precedente squadra di governo, qualche manutenzione e qualche operazione di facciata,l’Amministrazione attuale si è occupata solo di attività ordinaria, ma è stata assai debole, se non inesistente, alla voce grandi opere. Tutte le proposte inserite nel programma elettorale, su questo tema, sono rimaste per ora su carta. Vero è, a parziale attenuante, che l’azione amministrativa va valutata in cinque anni, ma il tempo scorre veloce e in questi primi dieci mesi, in parecchie situazioni, sono mancate pure le basi. Molte parole, tanti selfies ma pochi fatti! Ci sono opere pubbliche avviate quando ero sindaco che sono rimaste in sospeso. L’elenco è lungo, cito solo le principali: le fognature di Valle Canestra; il Parco giochi in zona “La Villetta”, i cui lavori non vedono la fine; la Tangenziale, che deve essere ampliata per ragioni di sicurezza e, nonostante gli espropri siano stati definiti prima della fine del mio mandato, sembra essere in totale abbandono; i lavori a via Casa Romana che diventa un fiume quando piove; durante la mia gestione il Comune stava portando avanti trattative per l’acquisito di un terreno adiacente la strada in questione per consentire il deflusso dell’acqua. Avremmo poi affidato il terreno in comodato d’uso all’Astral per la costruzione di vasche di decantazione e, sempre grazie a una nostra richiesta, la Città Metropolitana ha stanziato un finanziamento per realizzare i lavori di deflusso delle acque piovane. In campagna elettorale la Sabelli ha fatto promesse ai residenti, facendo riunioni con esponenti politici di primo rilievo, ma ad oggi niente si vede. Che fine hanno fatto gli accordi tra Astral e Città Metropolitana di Roma Capitale? Tutto tace, anche sulla Villa di Massenzio: sono stati confermati i 600mila euro di finanziamento concessi, su mia richiesta, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma per ora dal palazzo comunale nessuna novità.
Ma ci sarà pure qualcosa di buono fatto fino ad oggi dall’Amministrazione Sabelli?
Devo riconoscere che hanno saputo mettere bene in atto piccole operazioni di facciata, come gemellaggi enogastronomici e feste dello sballo, ma, al di là di questo, il nulla più totale. A proposito dell’evento “Ibiza’s Club Bartour”, desidero fare un appunto. Premesso che non ho nulla da dire sulle attività commerciali che hanno partecipato all’iniziativa e che fanno giustamente il loro lavoro, né con i giovani in cerca di un po’ di divertimento, mi chiedo se era davvero necessario organizzare direttamente come Comune un evento a zero valore artistico-culturale? L’Amministrazione comunale, in linea con quanto fanno gli altri Comuni ed enti istituzionali, dovrebbe farsi promotrice di una seria campagna informativa sui danni provocati dal consumo dell’alcol e delle droghe in generale (come fatto in passato nelle scuole di San Cesareo in collaborazione con l’ASL), anziché favorire la cultura dello sballo! Informazione, prevenzione e contrasto: queste sono le armi che ritengo siano indispensabili per operare una seria difesa della salute dei nostri giovani e non feste fortemente diseducative che tendono a diffondere l’aberrante messaggio che bere almeno otto cocktail nel giro di poche ore non faccia male. Mi auguro di non essere volutamente frainteso, non sono affatto per interventi di tipo proibizionistico ma chiedo anche a nome di molti genitori preoccupati per i loro ragazzi, che la nuova Amministrazione per lo svolgimento di feste o eventi, ponga la giusta e necessaria attenzione alle buone regole per la salute di tutti, impiegando anche adeguati presidi di sicurezza.
Se dovesse dare un consiglio alla Sindaca Sabelli cosa le direbbe?
Il mio consiglio che posso darle è quello di iniziare a lavorare seriamente. Dopo una campagna elettorale rancorosa, trascorsa a dare la colpa a chi c’era prima (e, quindi, anche a sé stessa, per ben 9 anni presente in giunta come delegata del sottoscritto), ora non può più autoesonerarsi dalle responsabilità delle sue scelte. Che cominci finalmente a dire cosa vuol fare per il futuro di San Cesareo. Non lo deve a me, ma a tutti quei cittadini che le hanno dato fiducia. Come accade troppo spesso in Italia, il rischio di questa amministrazione del cambiamento è di voler cambiare tutto affinché nulla cambi per davvero. Con gli slogan si può pure vincere una competizione elettorale ma poi non si governa se non ci sono i contenuti. E questo i cittadini lo capiranno molto presto.