Cronaca

Roma, scala mobile metro A rotta: stop stazione Barberini. Codacons e Codici spingono il Campidoglio a intervenire

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Roma, buco nell'alimentazione elettrica e Metro A ritarda l'apertura di alcune stazioni. La situazione in diretta

Quanto sta accadendo nelle stazioni della metro a Roma, con le scale mobili che perdono pezzi e la chiusura di intere fermate strategiche per cittadini, lavoratori e turisti, è inconcepibile e deve portare la magistratura ad indagare l’Atac e l’amministrazione capitolina. Lo afferma il Codacons, commentando quanto accaduto oggi nella capitale.

Dopo Repubblica, Roma perde un’altra stazione della metro, e anche la fermata Barberini rimarrà off limits per cittadini e turisti, creando un danno enorme agli utenti e offrendo uno spettacolo pietoso della capitale agli occhi del mondo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Presenteremo oggi stesso un esposto alla Procura di Roma che, come noto, già indaga sul caso della stazione Repubblica, chiedendo di estendere le indagini a seguito del cedimento di un gradino della scala mobile presso la stazione Barberini, accertando le fattispecie di interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti, considerati i rischi corsi oggi dagli utenti della metro e le ripercussioni sul servizio pubblico, per il quale i cittadini pagano biglietti e abbonamenti” – conclude Rienzi.

Codici: verifica urgente sulle scale mobili di Roma

Ci risiamo. Ad ottobre era successo a Repubblica, questa mattina a Barberini. Un altro incidente sulle scale mobili della Metro di Roma, un altro campanello d’allarme che, secondo l’Associazione Codici, dovrebbe spingere il Campidoglio ad intervenire.

Chiediamo al Comune di Roma – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – una verifica urgente delle condizioni delle scale mobili presenti nelle stazioni della Metropolitana. Fortunatamente questa mattina non si è fatto male nessuno, ma, stando al racconto dei testimoni, è stato veramente un caso. Non è possibile affidarsi alla sorte ed è inaccettabile che una capitale offra un servizio del genere“.