Dopo aver arrestato, la scorsa settimana, gli autori di violente rapine ai danni dei gestori di minimarket nei quartieri Prenestino e San Basilio, i Carabinieri della Stazione di Roma Prenestina, coordinati dal Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti della Procura di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, hanno dato un volto anche alla banda di 5 giovani rapinatori che agiva, nella stessa zona, aggredendo e derubando passanti, soprattutto in orario notturno.
Tre del gruppo, due cittadini romani, di 20 e 21 anni, e un 20enne cubano, sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare al regime degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Roma, mentre un 23enne e un 17enne, entrambi romani, sono stati denunciati a piede libero, tutti accusati, a vario titolo, di rapina continuata in concorso e lesioni aggravate.
Le indagini
Le complesse indagini dei Carabinieri della Stazione Roma Prenestina sono scattate a seguito di diverse denunce di rapine subite nella zona, tra dicembre 2017 e febbraio 2018, tutte consumate con le stesse modalità: il gruppo di giovani era solito viaggiare a bordo di una Ford Focus e agiva di notte, andando letteralmente “a caccia” di vittime che camminavano sole in strada e in luoghi poco frequentati. Individuata la vittima, la gang agiva rapidamente, affiancandola e avvicinandola con una banale scusa, per poi aggredirla violentemente con calci, pugni e bastoni, per rapinarla di quanto aveva con sé, denaro contante, smartphone, orologi e gioielli.
Le attività dei Carabinieri, le descrizioni dettagliate che le vittime fornivano degli aggressori, la stessa auto, intestata ad un familiare di uno dei rapinatori, ha portato all’identificazione dei giovani malviventi.
Alla “gang della Focus”, i Carabinieri sono riusciti ad affibbiare almeno 4 rapine, una ai danni di un 20enne della provincia di Pescara, una ai danni di un 21enne romano, una ad un 38enne peruviano e un’altra ad un 22enne del Bangladesh, ma le minuziose attività dei militari procedono al fine di accertare la stessa mano in altri episodi. I Carabinieri sono riusciti anche a recuperare anche alcuna refurtiva, una parte che i malfattori hanno venduto mediante siti online dediti alla compravendita tra privati, un’altra rinvenuta a casa degli arrestati.