Cultura

RomArchè: l’archeologia della periferia di Roma in un’app

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Roma, VII Municipio. Cittadini, comitati e associazioni si interrogano sulla situazione edile e ambientale

RomArc è un progetto multimediale strettamente connesso con l’archeologia, che prevede il lancio di una nuova app, finalizzata alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio archeologico della periferia di Roma. Il progetto è stato presentato dalla fondazione Dià Cultura, in collaborazione con la rivista Forma Urbis, al VII Salone dell’Editoria Archeologica, tenutosi dal 26 al 29 maggio presso il Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano. Attraverso un sistema di geolocalizzazione, l’app permetterà di consultare delle mappe interattive, che segnalano i punti di interesse archeologico più vicini al fruitore e i percorsi per porterli raggiungere più facilmente. Dalle Mura Aureliane al Gran Raccordo Anulare, saranno le antiche strade romane della città, come la Prenestina, l’Ardeatina e la Portuense a guidare il turista alla scoperta dei tesori meno conosciuti. Una delle novità del progetto è che saranno gli stessi abitanti dei quartieri a collaborare allo sviluppo dell’app, segnalando non solo i monumenti e le aree archeologiche periferiche da non perdere, ma anche luoghi di ristoro, come osterie e ristoranti tipici, associazioni attive sul territorio e gallerie d’arte e musei. Tutti i suggerimenti potranno essere inviati all’indirizzo mail creato per l’occasione, [email protected].

«Così l’archeologia di periferia diventa una chiave per far conoscere, anche a chi li abita, quartieri spesso dimenticati e, grazie al contributo dei fruitori, RomArchè diventerà un progetto in continuo divenire, aggiornabile in ogni momento, anche dopo la sua messa online» spiega Simona Sanchirico, della fondazione Dià Cultura di Roma, precisando che l’app di RomArchè, il cui sviluppo è già partito da mesi, verrà lanciata a novembre insieme con il sito web, che sarà disponibile sia in italiano che in inglese.