Attualità

Il vino, eccellenza italiana tra conferme e novità

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
vino

Ormai si parla di una eccellenza riconosciuta a livello mondiale, un comparto che tutti ci invidiano e che è in grado di produrre utili tanto per ciò che concerne il mercato interno quanto con riferimento alle esportazioni.
Con riferimento esclusivo ad esempio al 2018, si deve registrare una crescita di fatturato dell’intero settore pari all’1,8% mentre per l’export i numeri segnano un +3,5%.

Un mercato che cresce tra i confini nazionali ed anche al di fuori, frutto di una produzione di qualità in grado di dar vita a prodotti considerati eccellenze assolute. Perché ad andare per la maggiore sono vini di segmento medio ma anche bottiglie di prestigio.

Vini bianchi e rossi di prestigio

Pensiamo ai vini bianchi di qualità eccelsa a denominazione Doc, Docg e Igt: dal Piot Bianco al Conegliano passando per Chardonnay, Spumante, Traminer, Verdicchio, Falanghina. Stesso discorso, se non anche ulteriormente amplificato, che si può riscontrare per i vini rossi pregiati: Chianti, Montepulciano, Amarone Docg, Valpolicella Superiore, Ripasso, Bardolino. Barolo, Barbaresco, Negroamaro, Primitivo ecc…
Un mercato ampio e variegato che si sta arricchendo di ulteriori prodotti: con riferimento alla stretta attualità infatti, nelle ultime settimane è salita alla ribalta la questione legata al vino ‘rosa’ che punta ad un riconoscimento istituzionale.

La questione del Vino Rosa

Presentato al ministero delle Politiche agricole dall’Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano, è composto da 6 Consorzi di tutela delle denominazioni di origine (Bardolino Chiaretto, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte Rosato e Bombino Nero, Salice Salentino Rosato e Cirò Rosato) per in totale di oltre 20 milioni di bottiglie.
Un istituto appena nato per promuovere un prodotto noto con l’obiettivo di introdurre, nelle carte dei ristoranti italiani, ‘una carta dei vini che comprenda anche l’indicazione ‘vino rosa’. Una tipologia di prodotto già oggi apprezzata universalmente come alternativa fresca, soprattutto nei mesi estivi.
I vini rosa non nascono, al contrario di quanto speso dichiarato, da miscela di uve nere ed uve bianche, bensì dalle prime, le medesime quindi cui si fa ricorso per i vini rossi. La variante risiede nel fatto che i pigmenti che danno colore al vino sono quelli presenti nelle bucce degli acini e non nel succo.
Tra conferme e novità quindi il settore dei vini continua a rappresentare un comparto strategico nazionale, un punto di riferimento per quel marchio di eccellenza noto come Made in Italy ed esportato in tutto il mondo.