Scienza

Colleferro, “Finalmente svelato il mistero del tempo”: la conferenza dibattito in Comune

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Colleferro Finalmente svelato il mistero del tempo conferenza scienza Comune 27 aprile 2019

Si terrà il prossimo week end la conferenza dibattito presso la sala Consiliare del Comune di Colleferro dal titolo “Finalmente svelato il tempo“. L’appuntamento è per sabato 27 aprile, a partire dalle ore 16.00 fino alle ore 18.00. Il relatore è il Fisico Albino Rossano. L’appuntamento segue quello avuto lo scorso 30 marzo sulle onde gravitazionali, che ha riscosso un notevole successo.

La conferenza è presentata dal portavoce e coordinatore del gruppo, Mauro Marozza, che spiega “Sant’Agostino diceva del tempo queste parole: io so che cosa è il tempo ma quando me lo chiedono non so spiegarlo. Ci sono voluti ben 16 secoli di scienza per poter dare una spiegazione e questo fenomeno lo farà il Fisico Dottor Albino Rossano con la conferenza dibattito ‘Finalmente svelato il mistero del tempo”’. Il team è formato da docenti e professionisti che ha lo scopo di divulgare la scienza al grande pubblico e alla nicchia di esperti interessata a conoscere meglio il mondo e l’universo.

Finalmente svelato il tempo: i temi della conferenza-dibattito

L’uomo opera in maniera del tutto spontanea una sintesi delle rappresentazioni generate nella propria coscienza da tutti gli stimoli che gli arrivano dall’esterno. Egli avverte così la sussistenza, al di fuori di sé, della realtà delle cose. In altri termini egli oggettivizza la propria percezione fenomenica, traducendola in qualcosa che se ne sta lì, disgiunta dall’io individuale, ad animarsi e manifestarsi in una miriade di forme espressive: la cosa in sé. La realtà intesa come cosa in sé si presenta alla nostra percezione come Spazio e Tempo: oggi la Fisica moderna gestisce efficacemente queste due categorie, avendone messo in luce le rispettive archè, l’energia per lo spazio e l’entropia per il tempo. Per quest’ultimo, peraltro, sono affiorate tutta una serie di evidenze logico-sperimentali della Fisica, che consentono una nuova introspezione della Natura del Tempo

La sensazione classica del tempo appare strettamente collegata alla percezione del divenire, del fluire degli eventi, del susseguirsi incessante ed inarrestabile delle trasformazioni, i passaggi di stato, e dei mutamenti di configurazione in seno alla suddetta cosa in sé. Tutto questo divenire, unito alla traccia che resta nel nostro cervello del processo, la sfera dei ricordi, produce tale sensazione del tempo come stretta derivazione di quella della coscienza. Il fluire del tempo viene così percepito ordinariamente come una separazione tra ciò che non esiste più da ciò che non esiste ancora. In tal guisa la nostra fossilizzazione cerebrale produce l’idea istintiva di un mondo che si sviluppa, si trasforma ad oltranza davanti a noi, mantenendo una sua oggettiva costituzione identitaria, coerente e concreta. Ma tale sensazione è ingannevole, in quanto interpretazione istintiva, attraverso un Paradigma innato, di un fenomeno straordinariamente artefatto.

Infatti ad un attento esame, effettuato con un deciso Cambio di Paradigma, la percezione dello scorrere dei fenomeni da parte della forma vivente si scopre  ridursi nella sostanza ad un perenne ed immobile atto di “presenza” della configurazione sensoriale. Di fronte ai nostri sensi c’è sempre e solo, incessantemente e puntualmente, un’ unica dimensione, un’unica configurazione ferma ed asettica di elementi percettivi: la “presenza-vita” (l’“adesso”). La realtà nel suo divenire  si presenta  allora come una collezione logica di “presenze”, con cui viene messo a fuoco in senso soggettivo il contingente evolversi di quanto ci circonda e permea la nostra coscienza. Così, la natura del tempo si palesa riconducibile esternamente ad una successione logica delle varie configurazioni energetiche del mondo, costituenti un vero e proprio sistema stazionario.

A rigore, si può dire che il tempo rappresenta l’attualizzazione di un ordinamento di tale insieme puramente logico e statico di  stati come entità concrete e distinte; tale attualizzazione è sovrintesa in senso oggettivo dalla grandezza fisica più asimmetrica per eccellenza dell’universo: l’Entropia. Da rilevare poi che le distribuzioni energetiche sia passate che future sono già “concrete” in quanto costituiscono il tessuto della realtà: esse esistono, ci sono  e sono attualizzate dal proprio transito sulla “presenza-vita”. Ogni oggetto della realtà, alla luce di quanto sopra, altro non è che una “virtuale” entità informativa di essa, che si snoda tra una presenza e la successiva attraverso un opportuno codice di identificazione che ne garantisce la rispondenza tra le innumerevoli e diversificate copie dell’oggetto stesso.

In ultima analisi, possiamo asserire che il presente in tal senso è concepibile come il fronte d’avanzamento temporale del mondo: su di esso sono sintonizzate in maniera fissa e perenne le vite umane, che si presentano così come dei veri e propri attualizzatori stazionari delle configurazioni della realtà.