La S.S. Lazio Calcio a 5 conferma fra i pali il suo numero 30: tornato in biancoceleste a stagione in corso, Patrizi si è dimostrato un professionista ed un valore aggiunto, conquistandosi la fiducia della piazza. Pianificando la nuova annata, l’intesa con la società è stata pressoché immediata.
Patrizi c’è. La prima metà di stagione a Latina, poi il riavvicinamento a casa ed il ritorno alla Lazio, la sua vera casa sportiva. “Ho ritrovato una società molto avanti e molto organizzata. A differenza di altre realtà, questa piazza, anche negli errori, ha sempre dimostrato la volontà di voler imparare e mettersi in discussione, cercando di capire dove si può far meglio: nessuno nasce imparato, l’importante è affrontare gli errori nella maniera più costruttiva. Questa è la grande virtù che ho ritrovato alla Lazio”. Virtù affascinante, ma che non ha salvato la Lazio dalla retrocessione: “L’amarezza per come è andata a finire è tanta. Alla fine abbiamo dato ragione a chi sosteneva che la nostra fosse una retrocessione annunciata: mi dispiace per questo e perché sul piano professionale è sempre brutto. Chi però ha visto le partite, se è un minimo obiettivo ed onesto, sa che il nostro retrocedere tanto annunciato non è stato”.
Obiettivi. A fine stagione, le idee della Lazio e di Patrizi si sono sposate alla perfezione: “Non ho mai pensato di andare via, volevo restare. La delusione per la retrocessione è stata tanta e i giorni immediatamente successivi li ho passati con qualche dubbio di troppo. Ma, quando mi sono messo seduto per parlare con la società, la trattativa è durata sì e no cinque minuti. Sono davvero contento di restare”. A prescindere dalla categoria, Patrizi fa una promessa a sé stesso e alla Lazio: “Il minimo che dobbiamo a noi stessi, come Lazio e come giocatori, sarà raggiungere l’obiettivo che ci prefisseremo, qualunque esso sia”.