Un ingegnere civile di Palestrina, Nader Morsy, giunto in Oman per lavoro con una multinazionale italiana, da oltre due anni è stato privato del passaporto e impossibilitato a rientrare in Italia. La figlia dell’uomo, una 23enne, ha scritto al Sultano dell’Oman chiedendogli di intervenire per mettere la parola fine a questa vicenda.
Cosa è successo
Il lavoro della figlia e della moglie dell’ingegnere, ha permesso che l’attenzione sul caso non scemasse mai, ma ad ora la situazione è ancora questa: l’uomo non è tornato in Italia, a Palestrina. Inoltre, Nader Morsy, anche se risiede in Italia, ha un passaporto egiziano e per la Farnesina è stato impossibile agire direttamente.
Dopo due anni di denunce e di angoscia, lo scorso dicembre 2018 le due donne sono riuscite a mettersi in contatto con il Palazzo del Sultano ottenendo che l’8 gennaio 2019, a quanto si apprende, il generale che aveva sottratto il passaporto a Nader venisse sospeso e indagato per diversi reati, ma dal 28 aprile 2019 la famiglia non ha più avuto notizie sue notizie. Proprio per quest’ultima ragione la figlia di Nader ha scritto direttamente a sua Maestà il Sultano Qaboos Bin Said, la “fonte di tutte le leggi”, chiedendo la liberazione del padre.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti sulla vicenda.
Foto di repertorio