Primo caso in Europa di malato per la sigaretta elettronica. Lo “Sportello dei Diritti” invoca la creazione di un registro dei casi in Italia. Negli Stati Uniti il numero di casi è aumentato in modo esponenziale. Alcuni parlano addirittura di “epidemia”.
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Dopo gli Usa anche la Svizzera conta un suo cittadino che soffre degli stessi sintomi che nei pazienti americani sono ufficialmente stati collegati allo svapo. Sarebbe così il primo caso di un malato per la sigaretta elettronica in Europa.
Nel frattempo, al 19 settembre, negli Stati Uniti il numero di casi, finora diffusi in 36 stati Usa, è esploso tanto che alcuni parlano addirittura di “epidemia”. Oltre duecento pazienti sono stati ricoverati in diversi stati americani con gli stessi sintomi: crisi respiratoria, vomito e vertigini. Il fattore comune è l’uso della sigaretta elettronica, che ha portato il Massachussetts a proibirne la vendita. Ma anche l’Europa potrebbe ora avere il suo “primo caso”. Una 44enne svizzera è stata ricoverata presso l’ospedale cantonale di Winterthur nel mese di gennaio a causa di gravi problemi respiratori. La donna soffriva di dispnea, catarro e insufficienza respiratoria.
Ma la paziente è una grande consumatrice della sigaretta elettronica e lo pneumologo che la segue sospetta che il suo stato di salute sia legato proprio a quello. A rivelarlo è la SRF, il network svizzero pubblico della Svizzera, rilanciato poi dal sito web del quotidiano on line TIO.CH, secondo cui la patologia della 44enne è stata diagnosticata per tempo e con un trattamento adeguato il danno ai polmoni sarà limitato. Secondo un rapporto medico la donna soffre degli stessi sintomi che nei pazienti americani sono ufficialmente stati collegati allo svapo. Ma in Europa non è ancora presente un “registro” di casi simili, per cui non è noto se si tratti effettivamente del primo riscontrato su territorio UE.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che da anni è in prima fila nella battaglia contro il tabagismo in generale e l’uso delle sigarette elettroniche, difendendo a livello nazionale con la sua rete decine e decine di pazienti vittime di malattie polmonari associate all’uso dei derivati dal tabacco e surrogati, una decisione che dovrebbe essere replicata urgentemente anche in Italia, estendendo l’obbligo di registrazione a tutti i casi. Al 12 settembre 2019, 36 Stati americani hanno segnalato ai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) 380 casi (confermati o probabili) di malattia polmonare associata all’uso di prodotti per sigarette elettroniche. Inoltre, 6 Stati hanno confermato 6 decessi. Tutti i pazienti hanno riferito di usare sigarette elettroniche: la maggior parte ha utilizzato prodotti per e-cig contenenti THC (tetraidrocannabinolo), molti hanno usato prodotti a base sia di THC che di nicotina e altri pazienti hanno consumato prodotti contenenti solamente nicotina. I Cdc stanno collaborando con i Dipartimenti sanitari statali e con la Food and Drug Administration (Fda) per le indagini epidemiologiche del caso.
Al momento non è ancora chiara la causa specifica della malattia e nessuna singola sostanza o prodotto di sigaretta elettronica è stato associato alla malattia.Tuttavia, nel mezzo di quella che viene considerata una vera e propria emergenza negli Stati Uniti Walmart,-colosso della grande distribuzione, ha deciso di interromperne la vendita.