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Colleferro, l’opposizione sul tema dell’ospedale Parodi Delfino: “Carenze di personale e dei servizi”

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Comunicato stampa dei consiglieri di opposizione del Comune di Colleferro riguardante l’interrogazione, integrale, presentata in Consiglio Comunale sull’ospedale cittadino Parodi Delfino.

Di seguito l’interrogazione dei consiglieri: Nappo, Pizzuti, Santucci, Girardi e Cacciotti:

Oggetto: Interrogazione –  CARENZE DI PERSONALE E DEI SERVIZI PRESSO L’OSPEDALE PARODI DELFINO.

“Certo che a causa di scellerate azioni politiche della Regione Lazio e delle illogiche scelte del Presidente Zingaretti, con tagli lineari senza senso, dal 2013 la Sanità nel Lazio ha subito un forte ridimensionamento, con una netta riduzione dei servizi sanitari offerti ai cittadini, che ha comportato una importante mobilità passiva verso altre regioni, con costi sociali elevatissimi per i cittadini laziali e con grave perdita economica per la stessa regione Lazio.

Appurato che i tagli hanno interessato anche la Asl Roma 5, e le conseguenti scelte aziendali hanno fortemente penalizzato il nostro ospedale ed i nostri servizi territoriali.

Tali scelte discutibili e deleterie per il nostro territorio si sono ancor più aggravate dal mese di maggio 2019 ad oggi, che a causa di presunte carenze di risorse economiche per il nostro presidio, tuttora in affanno ed in difficoltà nel riprendere le attività garantite almeno sino a maggio. L’Azienda, da tempo, sta tentando di tamponare la situazione attraverso spostamenti di medici ed attrezzature da un ospedale all’altro, con provvedimenti momentanei che non risolvono il problema; le improvvisazioni infatti non servono a nulla, mettono solamente una “pezza” momentanea, e di fatto rinviano la soluzione del problema.Col rischio, inoltre, di demotivare, dequalificare e scoraggiare il già scarso personale: la vera soluzione è assumere, incentivare, pianificare e non improvvisare.

Indubbio che viviamo in un territorio ad alto inquinamento ambientale con serie ripercussioni sulla Salute pubblica, con patologie tumorali, respiratorie, cardiovascolari, chirurgiche ed internistiche serie ed invalidanti, sia acute che cronico-degenerative, le quali necessitano di cure adeguate ed interventi mirati.

Visto che ormai il nostro ospedale è rimasto l’unico fra il Policlinico di Tor Vergata e Frosinone, vicino all’autostrada A1 e con una uscita autostradale dedicata. Considerato che ha un bacino di utenza enorme, di circa 100.000 abitanti e che gli standard minimi nazionali prevedono 3,7 posti letto per mille abitanti, di cui 3.0 per gli acuti. Ma nonostante questo, dal 2013 in poi, è stato parzialmente smantellato e notevolmente depotenziato, infatti, nonostante milioni di euro spesi per la ristrutturazione e per la nuova ala, si è passati da oltre 200 posti letto a meno di 100. Questo è inaccettabile, soprattutto perché la Asl Roma 5 viene remunerata dalla Regione anche per quota capitaria relativa agli abitanti di Colleferro e dei paesi limitrofi. È politicamente scorretto ed inammissibile che vengano destinate risorse economiche e di personale ad altri ospedali dell’azienda e non a Colleferro.

Indubbio che il continuo taglio di risorse ed il depotenziamento dell’ospedale, in grave carenza cronica di medici, infermieri, OSS (operatori socio sanitari), macchinari ed attrezzature, espone a rischi professionali il poco personale rimasto, che pur prodigandosi al massimo non è più in grado di dare risposte ai moltissimi cittadini/pazienti che necessitano di cure immediate e di adeguata assistenza.

Tenuto conte che, solamente grazie alla serietà professionale ed allo spirito di servizio del poco personale rimasto,  rispetto ad altri ospedali, anche della nostra stessa azienda, l’ospedale di Colleferro è risultato ancora essere il polo ospedaliero con il più alto indice di produttività chirurgica per acuti (uno dei pochi ospedali di provincia con ben sei specialità chirurgiche), con il più alto livello di occupazione e di utilizzo delle sale operatorie per interventi chirurgici di elezione e di emergenza/urgenza, centro vitale per un ospedale che non voglia ridursi ad un hospice a lunga degenza, nonostante le criticità citate e le svariate difficoltà che vive quotidianamente il personale dell’intero ospedale. È certo che la riduzione è dovuta esclusivamente a precise e scellerate scelte politiche, che non condividiamo, contro cui ci batteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione.

Visti i servizi progressivamente chiusi durante gli ultimi anni – tra cui si ricorda: Centro Trasfusionale; Ostetricia e ginecologia; Pediatria e neonatologia; Servizio di radiologia nelle ore notturne e nei festivi, con impossibilità ad effettuare TAC con mdc anche nei casi gravi e nelle emergenze/urgenze. Ambulatorio di neurologia; Servizio Centralino telefonico notturno, sostituito da un risponditore automatico spesso non perfettamente funzionale per le necessità interne e degli utenti esterni; Il tutto con la complicità della politica locale e del PD.

Nonostante NON siano presenti importanti servizi quali ad esempio: Emodinamica, Centro Trasfusionale e Radiologia H24; la qualità degli interventi e della assistenza per i pazienti è rimasta elevata rispetto agli altri ospedali della Asl e della zona. Per questo dobbiamo agire subito e con incisività, aspettare oltre porterebbe ad una disastrosa ulteriore riduzione delle prestazioni sanitarie per i nostri cittadini, costretti a rivolgersi altrove con rischi per la loro sicurezza e con costi sociali elevatissimi.

Vista la carenza, ormai cronica e denunciata da tempo, di Medici in particolare di Pronto Soccorso, Chirurgia ed Ortopedia, Anestesia e rianimazione, Cardiologia, Medicina interna, nonché di personale infermieristico e OSS in tutti i reparti.

Dato che il Consiglio di Stato, di recente, ha anche bocciato il ricorso con il quale i Sindaci del territorio chiedevano il ripristino di alcuni reparti e servizi persi, in particolare di Ostetricia e ginecologia, motivata dalla insicurezza dei punti nascita al di sotto dei 500 parti, quindi trasferito definitivamente all’ospedale di Palestrina, ma se anche presso l’ospedale di Palestrina non verrà garantita la partoanalgesia ed una efficiente neonatologia, attrezzature moderne ed all’avanguardia, sufficiente personale sanitario, presto anche questo scenderà sotto i 500 parti anno!

Tutto quanto sopra premesso ed esposto, dimostra in modo chiaro che l’ospedale di Colleferro necessita di un potenziamento urgente e non di ulteriori tagli: necessita innanzitutto di assunzioni e/o assegnazioni urgenti di personale medico-sanitario, di stanziamenti specifici  per aumentarne la produttività e per l’abbattimento delle liste di attesa, di incentivi e di motivazioni per il poco personale rimasto, di nuove tecnologie e di moderne attrezzature medicali, al fine di poter dare la giusta risposta di Sanità ai cittadini e garantire la necessaria tutela della salute all’intera comunità della Valle del Sacco e dei comuni afferenti.

Si interroga il Sindaco e l’Amministrazione comunale, su quali siano le azioni concrete messe in campo oggi affinché:

  1. A) si mantengano almeno i servizi erogati sino a maggio 2019
  2. B) si possano riattivare i posti letto, i reparti ed i servizi persi nel tempo; considerare anche la drammatica situazione ambientale in cui versa il territorio della Valle del Sacco (aziende classificate Seveso, discarica, ecc.)”.

Foto di repertorio