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Frosinone, il monitoraggio dell’aria di ARPA Lazio dopo l’incendio in un capannone

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In relazione all’incendio che si è verificato il 2 novembre e che ha coinvolto un capannone
industriale nella zona ASI di Frosinone, l’ARPA Lazio ha installato a breve distanza dall’area
interessata un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale
presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine.
Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi.

I dati di ARPA Lazio.

Dati Arpa Frosinone

Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente.
Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati
(dati World Health Organization WHO nel documento Guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1
pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3
osuperiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate.

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Il valore del primo campione è inferiore al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano.
Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite pari a 1 ng/m come concentrazione media annua. Il valore del primo campione è inferiore al valore limite annuale previsto dalla normativa.

Dati di confronto con Eco X (Pomezia) e TMB (Salaria).

Per quanto riguarda i PCB, a titolo informativo, si segnalano i valori dei PCB misurati in prossimità
dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 394 pg/m3
e quelli rilevati presso l’impianto durante l’incendio del TMB (via Salaria, Roma) nei giorni 11-13
dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3).

FONTE: ARPA LAZIO