E’ di 25 persone denunciate e rinviate a giudizio, per false attestazioni e falso materiale, il bilancio di una vasta operazione, svolta dagli investigatori della Polizia di Stato in servizio presso la Frontiera aerea di Fiumicino, mirata a contrastare il fenomeno degli autisti abusivi di noleggio con conducente (NCC).
Ecco tutti i dettagli
Gli autori dei reati, dopo aver falsificato delle attestazioni e altra documentazione che indicava il possesso di “regolari” licenze di NCC, presentavano al Comune di Roma – ufficio Mobilità le richieste per accedere e lavorare nelle zone a traffico limitato (ZTL) di Roma e dell’aeroporto di Fiumicino. Dopo averle ottenute gli “autisti”, in realtà abusivi, operavano tra Roma, l’aeroporto ed il porto di Civitavecchia, proprio come se fossero dei regolari noleggiatori. In realtà possedevano delle licenze di NCC falsificate, rilasciate da altri comuni italiani e poi conferite all’interno di alcune cooperative per noleggio con conducente realmente esistenti, con sede a Roma e nel comune di Fiumicino.
Gli investigatori hanno iniziato a fare una serie di indagini e di controlli incrociati tra i presunti possessori di tali licenze, residenti a Roma e in alcuni comuni italiani, dopo avere ricevuto una serie di querele da parte del Comune di Roma. I falsi autisti infatti, collegandosi con un apposito portale ufficiale dell’amministrazione capitolina, dopo aver presentato una serie di documenti, alcuni dei quali falsificati, tra cui la copia delle “licenze” di NCC, in realtà un clone di almeno una licenza realmente esistente rilasciata ad un autista regolare da altri comuni italiani (Puglia, Sicilia, Calabria) ma con altre numerazioni inventate e intestazioni di vetture non corrispondenti, riuscivano, alla fine, ad ottenere i regolari permessi per accedere con le loro auto abusive nelle zone della città a traffico limitato e ad esercitare la professione pur non avendone il titolo. Dagli stessi uffici Mobilità del Comune di Roma però, dopo essersi consultati con le apposite amministrazioni degli altri Comuni coinvolti, che avrebbero dovuto rilasciare tali licenze, alla fine è emerso che in realtà quei titoli erano totalmente falsi: motivo per il quale oltre al Comune di Roma, che ora si è costituito parte civile, anche molti altri Comuni interessati hanno aperto dei procedimenti penali a carico dei falsi NCC coinvolti.
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Gli investigatori hanno infine appurato che un numero consistente di persone rinviate a giudizio esercitava abusivamente la professione da almeno due anni.