Con la recente nomina dei commissari straordinari liquidatori la Regione dice addio alle Comunità Montane presenti nel territorio del Lazio. Una procedura importante che rappresenta l’ultimo e definitivo passo dell’applicazione della legge regionale di stabilità del 2017, nella quale si deliberava l’abolizione delle Comunità Montane e la loro trasformazione in Unione dei Comuni Montani.
Segni, Addio alle Comunità Montane del Lazio
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Al Presidente della Regione, dopo aver sentito il Consiglio delle autonomie locali (CAL) e le commissioni consiliari competenti in materia di bilancio e affari costituzionali, è spettato il compito della nomina del Commissario straordinario liquidatore, scelto anche tra i presidenti delle comunità montane, e di un sub Commissario, per la liquidazione della stessa comunità montana.
I commissari liquidatori svolgeranno il loro incarico fino alla data di estinzione della comunità e dovranno eseguire le funzioni dei cessati organi esecutivi e deliberativi. In particolare, entro 90 giorni dalla loro nomina, i commissari liquidatori dovranno provvedere alla elaborazione di un inventario dei beni mobili ed immobili dell’ente soppresso; provvedere alla ricognizione dei rapporti giuridici attivi e passivi e dei procedimenti di contenzioso pendenti, accantonando, dove possibile, le risorse necessarie per far fronte agli oneri conseguenti; provvederanno, inoltre, alla redazione di un elenco del personale in servizio e, infine, dovranno stilare un bilancio iniziale di liquidazione, sulla base della situazione dei conti successiva all’ultimo rendiconto approvato e lo trasmetteranno alla Giunta regionale.
La soppressione delle Comunità Montane consentirà la creazione della Unione dei Comuni Montani nuovo ente che continuerà a svolgere i servizi e le funzioni degli enti soppressi e, concertando programmazioni tese a implementare lo sviluppo del territorio, permetterà ai comuni di ridefinire i loro servizi accorpandoli fra di loro e potenziandone le finalità e le azioni, al servizio del cittadino.