Lo sfigmomanometro è quello strumento che si utilizza per misurare la pressione arteriosa del corpo umano. Questo prodotto che conosciamo oggi grazie al nostro dottore o a qualche parente che ce l’ha in casa digitale, è un’invenzione di fine Ottocento. Ideato da un bavarese nella sua versione più basica è stato perfezionato poi da un medico italiano che ha aggiunto un sistema a mercurio che ne ha aumentato moltissimo la precisione. Lo sfigmoscopio, o sfigmometro anche (anche questi due nomi sono diffusi), è stato un’invenzione eccellente e importante perché consente in pochissimo tempo di conoscere la pressione umana.
La pressione è un dato importantissimo in campo medico perché è sinonimo di tante cose e anticipa spesso conseguenze anche gravi. Ecco quindi che la misurazione della pressione è un atto fondamentale nel campo della prevenzione medica. Questo soprattutto quando l’alterazione di pressione è l’ipertensione, cioè pressione eccessiva, perché in tal caso i sintomi possono non essere visibili. A questo proposito c’è chi parla dell’ipertensione come di un killer silente che fa 16milioni di morti l’anno.
Oggi tanti prodotti, ma il migliore è ancora l’analogico
In commercio oggi ci sono dispositivi super innovativi digitali, da polso, che si collegano via wifi allo smartphone, che permettono di avere numerose informazioni, ma alla fine di tutto, nonostante l’innovazione, i medici in ospedale utilizzano ancora nel 2020 i misuratori di pressione analogici più tradizionali.
Anche se guardando un medico usare il misuratore a mercurio pare che si tratti di un’operazione difficoltosa e dedicata solo agli esperti, in realtà non è esattamente così. Basta infatti prenderci la mano ed è possibile misurare in poco tempo la pressione arteriosa. Ottenendone per altro il valore preciso che non si ha con nessun dispositivo digitale.
Come si usano i misuratori di pressione analogici?
È importante ricordare prima di misurare la pressione in generale, cioè con qualunque tipo di dispositivo, che bisogna prima stare sdraiati o seduti almeno 5 minuti in relax, senza fare sforzi e senza avere il braccio stretto da indumenti o gioielli.
Una volta pronti si fascia la parte sopra alla piega del gomito con il manicotto di gomma gonfiabile, a circa 2-3 cm, in corrispondenza dell’arteria del braccio. Lo stetoscopio va messo sotto alla fascia, cioè in corrispondenza dell’arteria del gomito. A questo punto si gonfia il manicotto con la pompetta. Con lo stetoscopio si ode un fischio mentre si pompa e bisogna fermarsi non appena scompare e quando si sente uno schiocco. In quel momento si può leggere la pressione arteriosa massima. Che vuol dire che la pressione del bracciale è come valore superiore a quella del sangue.
A questo punto, dopo lo schiocco quindi, si sgonfia lentamente il manometro, riducendo la pressione del bracciale sul braccio con una valvola fino a quando a un certo punto non si sente più nessun rumore: si avrà a quel punto il minimo, cioè la pressione diastolica. Il mercurio sulla colonnina segnerà due misure la pressione massima e la minima. L’unità di misura è il mmHg, cioè i millimetri di mercurio.