Attualità

Truffe online: attenzione a false richieste di documenti su Whatsapp

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Truffe online: attenzione a false richieste di documenti su Whatsapp

Il GSE, (Gestore dei servizi energetici GSE S.p.A), la società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze alla quale sono attribuiti numerosi incarichi di natura pubblicistica nel settore energetico ha recentemente lanciato un’allerta circa i possibili tentativi di frode che possono coinvolgere i propri clienti.

LEGGI ANCHE: Legambiente pubblica studio sul passaggio di automobili davanti al Colosseo: 3.500 l’ora

L’azienda ha informato “che in nessun caso utilizza WhatsApp per richiedere la trasmissione di documenti di identita’. Alcuni operatori ci hanno infatti segnalato di aver ricevuto diverse telefonate, alle quali sono seguiti dei messaggi WhatsApp come questo: “Gentile cliente, come accordati telefonicamente su questo contatto whatsapp e’ neccessario spedire la sua documentazione (Carta d’identita + Patente) fronte e retro in merito al rimborso dovuto da GSE. Nella mancanza della patente servirebbe un documento alternativo tipo Passaporto. Le ricordiamo che i documenti da lei inviati verranno protetti e conservati nella data private del cliente. Grazie per la vostra compressione. GSE”.

Pertanto, nel segnalare che potrebbe trattarsi di un tentativo di truffa, raccomandiamo di non dare seguito a simili richieste e di non trasmettere, in nessun caso, i propri documenti di riconoscimento tramite WhatsApp. Laddove si dovessero avere dubbi circa la natura di telefonate e/o messaggi di testo ricevuti a nome del GSE, si suggerisce di contattare preventivamente il nostro Contact Center al numero verde 800.16.16.16. Si rende noto, infine, che il GSE, preso atto delle segnalazioni pervenute, sta valutando tutte le dovute azioni da intraprendere a tutela della propria immagine”.

Ormai le frodi informatiche e i tentativi di acquisizione di nostri documenti d’identità e dati sensibili possono coinvolgere qualsiasi azienda, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. In tal senso, la nostra associazione ha da sempre ricordato di diffidare da qualsiasi tipo di richiesta di questo tipo e di utilizzare sempre i canali ufficiali delle aziende per interloquire con le stesse e se si ha qualsiasi tipo di dubbio contattare i loro call center prima di eseguire qualsiasi tipo di operazione. Insomma, non bisogna mai abbassare la guardia perché la truffa è dietro l’angolo.