Luca Frusone, noto deputato del Movimento cinque stelle, attraverso una lettera indirizzata al Ministro dell’Ambiente, cerca di attirare l’attenzione su un tema molto delicato, la vendita dell’ex polveriera di Anagni.
Ecco la lettera del deputato:
“L’area dell’ex polveriera è un polmone verde che va difeso, ho chiesto al ministro dell’ambiente di monitorare il processo di “svendita”. Si sta attuando una procedura delicatissima ad Anagni, la vendita del sito denominato ex polveriera. Più che altro sarebbe da definire “svendita”, dato il grande patrimonio che quel sito rappresenta per la cittadinanza“. In un territorio che ha sulle spalle una disastrosa eredità a livello ambientale, che non a caso fa parte dei siti d’interesse nazionale da bonificare, si potrebbe rischiare di far cadere una bellissima area verde. Il 18 marzo scorso il consiglio comunale di Anagni ha deliberato all’unanimità l’autorizzazione alla vendita del compendio immobiliare denominato “ex deposito militare” dando attuazione all’avviso esplorativo di interesse per l’acquisto dell’area di proprietà comunale ed entro il 29 luglio dovranno arrivare le proposte di eventuali privati interessati alla zona”. La preoccupazione degli attivisti del Meetup 5 stelle di Anagni e di molte associazioni della città è data da un’indicazione troppo generica e poco rassicurante presente nel suddetto bando, che potrebbe aprire la strada proprio ad eventuali società di smaltimento di rifiuti. Bisogna invece difendere i 187 ettari dell’area, perché rappresentano un polmone verde importante e una zona ancora libera dall’avanzata del cemento nella già martoriata Valle del Sacco. Le associazioni hanno diversi progetti per valorizzare l’area e tante idee che si potrebbero realizzare con poco: piste ciclabili e percorsi pedonali didattici, naturalistici e sportivi. Si potrebbero inoltre sollecitare presenze culturali e di ricerca di varia tipologia, universitaria, associazionistica”
Frusone ha chiesto l’intervento del Ministro dell’Ambiente per chiedere quali sono i vincoli del SIN Valle del Sacco a cui il sito e dunque il privato che lo acquisterà, deve sottostare sia durante che dopo la vendita dello stesso e in secondo luogo, se non si ritenga necessario e doveroso monitorare tutto il procedimento di vendita, affinché vengano rispettati i criteri di trasparenza, di corretto utilizzo dell’area e di salvaguardia degli elementi naturali e ambientali esistenti