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Roma, Policlinico Umberto I, Cisl: “sciopero del 28 luglio inevitabile”

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Lo Sciopero indetto da tutte le Organizzazioni Sindacali dell’Ospedale e dell’Università riguarda tutto il personale del Comparto e non è certo l’ultimo dei problemi che affliggono l’Umberto I.

La riorganizzazione del Policlinico Universitario più grande d’Europa doveva servire a rilanciarlo nel panorama della sanità regionale migliorandone i servizi pubblici resi all’utenza. Ma la realtà è tutt’altra cosa. A partire dalla acquisizione dell’Ospedale George Eastman che dallo scorso mese di Gennaio, per disposizione Regionale, è stato ceduto alla gestione diretta del Policlinico, struttura che ha già visto, dopo l’accorpamento voluto dalla Regione, un affossamento della proposta sanitaria “pubblica”.

Il Direttore Generale è già intervenuto sulla struttura smantellando il Laboratorio Analisi e ridimensionando fortemente il servizio di preospedalizzazione dove è stata penalizzata la Cardiologia (un solo specialista anziché tre e per solo 4 ore al giorno).

Contestualmente si è proceduto a ristrutturare completamente un reparto di degenza odontoiatrica adibendolo esclusivamente alla degenza intra moenia (stanze singole con bagno in camera, divano e grande schermo TV), un vero Hotel a 5 stelle ma solo per cittadini paganti.

Quando si troveranno le risorse per intervenire anche nel pubblico? E con quale personale si organizzerà questo albergo di lusso? Quale personale darà l’assistenza? Forse attraverso una cooperativa che oggi opera nel Policlinico con circa 800 dipendenti riguardo ai quali non viene garantita ancora alcuna stabilizzazione? Ed i fatiscenti edifici del Policlinico? E ai reparti di degenza di tutto il policlinico che non possono essere ristrutturati per assenza di fondi con arredi dei tempi andati in stanze anguste composte da almeno 4 posti e senza neanche il bagno in camera, quando ci si pensa? Si può fare tutto ciò senza un piano assunzionale credibile e con la massima approssimazione?

Proprio su questo versante è da rimarcare che lo scorso 20 Giugno, la sentenza del TAR del Lazio annulla il concorso pubblico bandito dal policlinico per 40 posti di infermiere, mentre era ancora vigente la graduatoria del precedente concorso dell’Umberto I. Quanto costerà rimborsare gli oltre 200.000 Euro versati inutilmente dagli oltre 20.000 aspiranti concorsisti? Si risparmierà forse sul salario accessorio del personale del Policlinico tagliando lo stipendio ai quasi 3000 dipendenti del comparto, togliendo loro anche parte della produttività, senza aver stabilito nessun obiettivo con le varie strutture organizzative e senza aver redatto nessun piano triennale di performance? E in tutto ciò non si comprende come il Direttore Generale abbia potuto raggiungere i suoi obiettivi, che, con propria delibera, si è assegnato il risultato ottenuto deliberandolo fin dal passato mese di aprile.

Giovanni Fusco, responsabile territoriale della CISL FP di Roma Capitale – Rieti