“Adesso diciamo basta, sulla salute non c’è trattativa: se non otterremo risposte sulla sicurezza. entro il 15 aprile proclameremo lo sciopero senza preavviso, a tutela della salute, della vita dei lavoratori. Ieri è venuto a mancare un dipendente di Ama, un altro è in gravi condizioni. Quante persone devono rischiare la vita prima che management e Campidoglio provvedano a mettere in sicurezza i dipendenti?”
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E’ quanto si legge in una nota di Fp-Cgil, Fit-Cisl e Fiadel di Roma e Lazio, in cui si aggiunge che “è incredibile, impensabile, inaccettabile che persone che hanno a che fare con i rifiuti della Capitale continuino a lavorare sena mascherine FFp2 e FFp3; è inconcepibile che salgano su mezzi ed entrino in spogliatoi a lungo non sanificati. L’azienda non rispetta l’accordo sottoscritto il 3 aprile con le Rsu, oggi si è presentata al tavolo con Utilitalia con atteggiamento unilaterale, non fornisce ai lavoratori detergenti adeguati per le operazioni di igienizzazione ad ogni attacco e stacco turno. Ha chiuso le docce per i dipendenti. Investe ‘spiccioli’ e poi aumenta gli stipendi di quadri e dirigenti in piena emergenza e, a quanto ci risulta, minaccia i lavoratori di ritorsioni se non accettano di usare la stessa mascherina per una settimana. Nessun lavoratore può essere punito per le mancanze dell’azienda”.
“Fino ad oggi, data la situazione di emergenza, – concludono – abbiamo fatto il possibile per scongiurare azioni forti, senza ottenere risposte, Fino ad oggi, i lavoratori di Ama hanno gestito i rifiuti e prestato servizio alla città in condizioni inaccettabili. Questa situazione deve finire al più presto”.