La macchina amministrativa di Roma Capitale entrerà nella cosiddetta ‘Fase 2’, sempre in linea con le disposizioni emanate dal Governo, mettendo al centro lo smart working. Obiettivo finale post emergenza è consolidare questa modalità per sempre e in pianta stabile per almeno il 30% dei dipendenti capitolini.
Raggi: “Pianificazione strategica per un rientro graduale presso uffici capitolini”
“Pianificare la fase due all’interno di un disegno strategico. Con questo approccio stiamo organizzando il percorso che consentirà di affrontare un graduale e progressivo rientro presso gli uffici di Roma Capitale. Sarà un processo articolato, che richiede l’impegno e la preparazione già mostrata da tutti i dipendenti nelle ultime settimane. Grazie ai loro sforzi e alla loro reattività, la percentuale dei dipendenti amministrativi in smart working ha raggiunto l’80% durante l’emergenza“, spiega la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
Il 30% costituisce una base percentuale di dipendenti in smart working per il post emergenza che si punta a far crescere gradualmente e ulteriormente, attivando un monitoraggio permanente semestrale e avviando così un’azione di espansione progressiva per il futuro di Roma Capitale. Viene messo in campo un dispositivo modulato nel dettaglio e che verrà avviato con una Memoria di Giunta che sarà approvata in questi giorni. Il percorso organizzativo è condiviso, in ogni suo step, con le organizzazioni sindacali che stanno producendo diverse proposte per le modalità applicative.
“Per quanto riguarda la ‘Fase 2’, la filosofia organizzativa sarà incentrata su un rientro graduale, calibrato in ogni suo aspetto. Stiamo attuando una pianificazione strategica poiché i nuovi modelli richiedono di un tempo fisiologico per essere organizzati nel dettaglio. La sfida di un progressivo ritorno alla normalità comporta infatti la consapevolezza che bisognerà gestire ogni processo con una visione diversa organizzativa e culturale“, sottolinea l’Assessore al Personale Antonio De Santis.
A partire dal 4 maggio, sempre rigorosamente in linea con le disposizioni emanate dal Governo, ogni attività verrà organizzata mettendo sempre al centro le misure a tutela della salute pubblica, quindi dei lavoratori e dei cittadini. Saranno garantiti il distanziamento e gli accessi contingentati nelle strutture aperte al pubblico, tutti gli uffici saranno dotati di vademecum con i comportamenti da rispettare e di disinfettanti per le mani.
Oggi sono operativi solo ed esclusivamente i servizi essenziali, cioè quelli incomprimibili e indifferibili e quelli legati all’emergenza. Nel primo periodo della fase 2, durante le prime due settimane, cioè dal 4 maggio al 18 maggio, le persone con condizioni di salute precarie e i soggetti immunodepressi continueranno a lavorare da casa in modo permanente.
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I dipendenti che ora stanno lavorando pienamente in modalità agile torneranno negli uffici un giorno a settimana, sulla base di un meccanismo di rotazione per riattivare quei servizi la cui erogazione oggi è limitata o sospesa. Nelle successive due settimane, dal 18 maggio, torneranno in ufficio per due giorni a settimana e così via, finché non si raggiungerà in pianta stabile un 70% in modalità ordinaria e un 30% in modalità agile che rimane l’obiettivo del post emergenza.