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UGL e Comandante PL Roma: “Mancato inserimento della Polizia Locale nella Delibera della Regione Lazio su Test Sierologici”

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Sulla delibera della Regione Lazio arrivano le dichiarazioni del Comandante del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e del Sindacato UGL Polizia Locale.

La nota del Comandante Antonio Di Maggio

“Ritengo vergognoso il contenuto della delibera di Giunta regionale approvata oggi, in merito alle indicazioni sui test sierologici, dove non è stato inserito alcun riferimento alla Polizia Locale.

È da un anno che lavoro senza percepire alcun compenso e non esiterò a destinare parte della mia pensione per far eseguire tutti i test necessari agli appartenenti al Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale presso laboratori o strutture private.

Un impegno che certificherò a breve.” dichiara in una nota il Comandante del Corpo Antonio Di Maggio che prosegue: “A questo punto, dopo quanto è appena successo, riterrò priva di credibilità qualunque smentita o promessa da parte della Regione, a meno che entro la prossima settimana non arrivi un provvedimento certo con le date dei test per tutti gli uomini e le donne della Polizia Locale.”

La nota dell’UGL

“Covid-19, la Regione Lazio delibera  sui test preventivi a personale sanitario e forze dell’ordine. Ugl: estromessa la Polizia Locale, ennesimo schiaffo ad una categoria, mai come ora in prima linea”.

“È notizia di queste ore l’approvazione di una delibera regionale del Lazio che approva test sierologici preventivi, agli operatori sanitari ed alle forze dell’ordine, allargata a vigili del fuoco, militari impiegati nel servizio strade sicure e guardia costiera. Tra tutti i corpi menzionati mancano però le Polizie Locali, mai come oggi impiegate dai Prefetti in prima linea, nell’ accertamento sul rispetto delle norme di contrasto al Covid 19.

A renderlo noto il Sindacato UGL Polizia Locale, che in una nota del Coordinatore Romano Marco Milani, denuncia la disparità di trattamento: ” registriamo a malincuore l’ennesimo schiaffo alla categoria, uno schiaffo che addolora ancora di più, perché proveniente dalle istituzioni regionali, le stesse che hanno competenza costituzionale in materia di Polizia Locale.

Non sfugge al personale, e persino ai cittadini, il contributo importante che i caschi bianchi stanno profondendo nella battaglia comune all’emergenza Covid.

Solo a Roma i 300 posti di controllo quotidiani, per ogni turno di servizio, hanno prodotto oltre 800000 interventi dall’ inizio dell’ emergenza. Le Polizie Locali d’ Italia hanno già purtroppo avuto i loro primi caduti e decine di colleghi, stanno lottando in questo momento per evitare di aumentarne le fila.

Giudichiamo irresponsabile e deprimente questa immeritata mancanza di collaborazione, proveniente proprio dall’istituzione che dovrebbe valorizzarci e motivarci. Continueremo come sempre a profondere il massimo sforzo, anche in forma straordinaria fino alla fine dell’emergenza ma non dimentichiamo e presto o tardi tornerá il momento  delle legittime rivendicazioni” Concludono dalla UGL.

La delibera della Regione Lazio

24/04/2020 – “Approvata la delibera dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla sanità, Alessio D’Amato contenente le indicazioni sui test sierologici su operatori sanitari, delle Forze dell’Ordine nella regione Lazio e in specifici contesti di comunità all’interno di indagini di sieroprevalenza. La delibera individua le caratteristiche tecniche per le indagini di sieroprevalenza attraverso diverse tipologie di metodiche: in particolare le tecniche ELISA e CLIA che richiedono un prelievo venoso e fluorescenza in POCT che richiede prelievo capillare.

Questi test non danno alcuna patente di immunità, ma servono a verificare come è circolato il virus in determinati contesti. L’adesione all’indagine è individuale e volontaria e l’operatore sanitario e delle Forze dell’Ordine dovrà essere informato della valenza e dei limiti del test sottoscrivendo l’autorizzazione all’utilizzo dei suoi dati e l’utilizzo ai fini di sanità pubblica. In caso di riscontro di positività sierologica alle IgG (immunoglobuline G) si dovrà eseguire il tampone naso-faringeo, in caso di positività il soggetto deve esser posto in isolamento, con segnalazione al medico curante.

Saranno, con successivo provvedimento della Direzione regionale Salute, adottati i format da utilizzare per l’informativa e l’adesione del lavoratore sottoposto ad indagine, l’approvazione dell’elenco dei laboratori di analisi autorizzati in grado di effettuare test sierologici per l’identificazione di anticorpi diretti verso il virus SARS-COV 2. La delibera riporta anche i valori indicativi dei test sierologici relativi al nomenclatore regionale che sono: per il prelievo di sangue venoso 2,58 euro, per il prelievo a domicilio di sangue venoso 14 euro, per quanto riguarda il test sierologico la ricerca di anticorpi da siero in Elisa/Clia 12,65 euro, ovvero per la ricerca di anticorpi con metodo capillare in immunofluorescenza 15,07 euro.

“Sono in corso le procedure di evidenza pubblica – conclude l’Assessore Alessio D’Amato – per l’acquisto dei 300mila kit diagnostici. È la più grande indagine epidemiologica che verrà svolta nel nostro Paese. I campioni saranno tutti informatizzati e conservati presso la Bio-banca dell’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani.

Una volta espletate le procedure di gara si partirà con i test a tutti gli operatori del Servizio sanitario e agli operatori della nostra regione delle Forze dell’Ordine che hanno aderito a questa indagine epidemiologica (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria, Esercito ‘Strade Sicure’, Guardia di Finanza e Guardia Costiera). Proprio oggi si è tenuta con i responsabili delle Forze dell’Ordine una riunione operativa per disciplinare le modalità di prelievo, invio e processamento dei campioni”.

Foto di repertorio