La giornata del 28 luglio per molti passerà inosservata, ma non per tutti quei ragazzi che 40 anni fa da “pirati” divennero “divi” delle Radio private. Il 28 luglio 1976 grazie ad una storica e rivoluzionaria sentenza della Corte Costituzionale – la n.202 – “ci ritrovammo tutti a montare antenne e riattivare vecchi trasmettitori militari per far nascere ognuno la propria radio privata”.
A raccontare quella che fu definita “la stagione dei 100 fiori”, oggi a distanza di 40 anni è una delle voci storiche della radio, Maurizio Lozzi, tra l’altro ancora oggi in onda con un personalissimo format di successo che si chiama “L’Altraclassifica”. “Penso che oggi questa storia vada raccontata ai tanti giovani che ascoltano le Radio e che, magari, pensano siano sempre esistite nella forma attuale, senza sapere che invece le Radio di oggi sono frutto di una epica battaglia che i ragazzi di ieri e i radioamatori conquistarono e vinsero contro il monopolio della RAI”. La sentenza, di cui il 28 luglio cade l’anniversario e che liberalizzò l’etere, “fece uscire dalla clandestinità molte Radio libere sperimentali che già trasmettevano, spesso solo di notte o a orari impensabili e dove molti colleghi, oggi impegnati nella carta stampata locale o nelle nuove piattaforme del web, hanno iniziato a farsi le ossa”. “La provincia di Frosinone – ricorda Maurizio Lozzi – è stata uno dei territori del Lazio a più alta concentrazione di emittenti radiofoniche, tant’è che tra la Valle del Sacco e il Sud della Ciociaria, trasmettevano in quegli anni oltre 60 radio”. E proprio per ricordare e celebrare tutto questo “mi piacerebbe che nei nostri Comuni – propone Lozzi – sarebbe davvero bello che almeno qualche Sindaco si impegnasse nell’intitolazione di una piazzetta o di una via alle Radio libere che, dal 1976, hanno dato voce a tante realtà ed oggi continuano ad essere un patrimonio collettivo”. Per celebrare il quarantennale della liberalizzazione dell’etere, Maurizio Lozzi intende intanto organizzare un evento autunnale in cui far rincontrare le voci delle radio ciociare e far riascoltare anche, quelli che oggi chiamiamo podcast, risalenti a quel periodo.
Chiunque abbia materiali, dagli adesivi alle cassette con spezzoni di programmi, jingles o spot, può mettersi in contatto, scrivendo all’indirizzo web: [email protected]