Di seguito, la nota del Comitato Residenti di Colleferro:
Il trio Rossi-Ciacci-Bernardini, formatosi nella Asm, società mista che gestisce i rifiuti e il servizio di raccolta nel Comune di Rieti, fa ingresso nella valle del Sacco, partendo da Formia e fermandosi a Colleferro.
Non c’è fine al peggio nei luoghi asserviti alle logiche spartitorie alla base della vecchia e nuova politica dei partiti.
In queste lande infatti le aziende pubbliche continuano ad essere considerate merce di scambio politico, che poi talvolta falliscono miseramente, diventando esse stesse motivo di rivendicazione per favorire la privatizzazione dei servizi pubblici.
Come abbiamo ripetuto altre volte, per chi non fosse informato, siamo di nuovo alle prese di un conflitto di interessi che riguarda il trio di Asm di Rieti, in cui Rossi-Ciacci-Bernardini, risultavano rispettivamente il primo un membro dell’organismo di vigilanza scelto a vigilare dal secondo, l’Amministratore unico Ciacci, e il terzo, il fido direttore Bernardini, sempre in Asm Rieti.
In quegli anni come già scritto, Asm produce 2 bilanci in perdita e scarsissima percentuale di raccolta differenziata.
Il trio non viene rinnovato e da Rieti migra altrove. Secondo la stampa sarebbe in corso un gattopardesco cambio al vertice della società pubblica Formia Rifiuti Zero srl, che vede cacciato dal Sindaco della città, tra atti e concorsi illegittimi, l’Amministratore unico uscente, Raphael Rossi. Ora si vorrebbe far entrare dalla finestra il fido Michele Bernardini, a cui meritatamente abbiamo dedicato di recente più di un comunicato. Contro la riproposizione di questo vecchio sistema di potere e di commistioni si batte il Direttore generale della società Formia Rifiuti Zero srl, Raffaele Rizzo che, proprio per questo, rischierebbe di essere allontanato nella prossima Assemblea sulla base di un documento (secondo alcune fonti) contro Rizzo firmato da Rossi ed indirizzato ai Sindaci di Formia e Ventotene nonché ai membri del Collegio sindacale.
Come non leggere nell’atteggiamento della politica tra Formia e Ventotene un anomalo modo di far credere di cambiare tutto per non cambiare niente e sostituire Rossi con Bernardini?
Non ci resta dunque che chiedere pubblicamente, ai soggetti a cui compete, di accertare se si ravvisino profili di illegittimità, essendo infatti il Bernardini, che ha assunto in questi giorni l’incarico di Amministratore unico nella Formia Rifiuti Zero, quasi certamente incompatibile per conflitto di interessi con i suoi incarichi attuali, ai sensi della legge n. 39/2013.
Bernardini ha incarichi dirigenziali interni ed esterni in altri Comuni laziali, a Marino e a Colleferro, dove opera Ciacci, noto per i recenti “buchi di bilancio” a Rieti e gestioni fallimentari a Tivoli ante 2014.
Al peggio non ci sarà fine se non si interverrà per ripristinare un percorso più lineare, trasparente e compatibile con i principi di legalità, perchè simili operazioni, decise in una stanza con pochi bottoni, non possono essere definite politiche a favore del pubblico interesse, viste le distorsioni gestionali già verificatesi altrove.
Anche presso Minerva, il consorzio intercomunale con Colleferro capofila per il servizio di raccolta e di igiene, l’assessore all’ambiente Calamita, nel Consiglio comunale del 24.7.2020, ha tessutole lodi del duo Ciacci-Bernardini e riferisce della “collaborazione con questi due come direttori dell’azienda” (si riferisce a Ivo Zazza), iniziata alla fine del 2019 e verso i quali ha espresso la massima fiducia, omettendo di rispondere al richiamo forte dell’opposizione sul fatto che Bernardini e Zazza sono Direttori generali in consorzi concorrenti di Minerva, con possibili risvolti in materia di conflitto di interessi.
Tanta fiducia però non trova riscontro nel loro operato in Minerva, dove Bernardini entra già durante il mandato dell’ex Direttore generale, ing. Fabio Ermolli (di fatto commissariandolo).
Il consorzio in questa fase avrebbe richiesto, nel muovere i suoi primi passi, un impegno full time che non è stato assicurato: Ciacci e Bernardini erano troppo occupati a svolgere altri incarichi.
La loro collaborazione, a detta dell’assessore Calamita, ha caratterizzato la gestione di Minerva del 2019 che, per un solo mese di operatività, registra il suo primo bilancio in negativo, meno 92.428,00 €.
Ci chiediamo a che titolo e con quali contratti i due Direttori operano presso Minerva? Qual è la contropartita? Forse i due consorzi concorrenti hanno messo gli occhi sulla dotazione impiantistica di Minerva?
Neanche il Sindaco Sanna, in Consiglio comunale, risponde ai quesiti posti e non viene minimamente sfiorato dall’obbligo politico di dipanare i dubbi dell’opposizione circa l’inopportunità e le reali competenze della dirigenza del Consorzio. Tuttavia, non può, consigliato dall’Amministratore unico alla guida di Minerva, ignorare che tali incarichi di vertice sono soggetti al vaglio dell’Assemblea dei soci e deve quantomeno conoscere le Norme sulle incompatibilità. Non potrà dunque astenersi dall’informare l’Assemblea, imponendo, se sarà accertata la condizione di incompatibilità, il rispetto delle relative disposizioni in materia di incarichi amministrativi.
Ina Camilli
Rappresentante Comitato residenti Colleferro