L’emergenza sanitaria dovuta all’inaspettata diffusione del Coronavirus su tutto il territorio italiano ha determinato un aggravamento delle già precarie condizioni economiche della popolazione, con un impatto negativo tanto per le grandi realtà imprenditoriali quanto per i piccoli nuclei familiari.
Difatti, il periodo di lockdown imposto dalle autorità governative, se da un lato ha consentito di arginare il contagio nei limiti del possibile, dall’altro ha impoverito soprattutto le attività costrette alla chiusura senza alcun preavviso e le famiglie che si sono trovate gravemente indebitate rispetto alle proprie disponibilità.
Si tratta di un quadro drammatico che purtroppo riguarda tutte le Regioni italiane, sebbene in alcune di queste la situazione non pare destinata a mutare nel breve periodo, come ad esempio nel Lazio.
Infatti, secondo quanto si evince dai dati raccolti, in un solo anno le richieste di accesso al credito si sono moltiplicate ed i soggetti maggiormente in difficoltà sono apparsi i pensionati ed i lavoratori dipendenti.
Nel solo arco temporale intercorrente da marzo a maggio 2020, si contano oltre 2 mila richieste di prestiti da parte di famiglie in crisi di liquidità, per debiti che arrivano a toccare la soglia dei 20 mila euro: di essi, il 27% è da imputare all’insorgenza di liti giudiziarie con gli istituti di credito creditori, il 21% ad acquisti rimasti sospesi a causa del Covid-19 ed il 16% a spese investite in viaggi e mai restituite dalle agenzie nonostante il blocco delle partenze.
Si evidenzia inoltre che la maggior parte delle richieste di accesso a nuovi finanziamenti sono pervenute dalle Province di Frosinone e Latina, ove il ceto medio risulta quello più colpito dall’emergenza.
In generale, però, emerge un complessivo impoverimento delle famiglie del Lazio, le quali talvolta non dispongono neppure delle somme necessarie per sopperire alle spese primarie (affitto, mutuo, bollette, spesa): il rischio è che si possa realmente iniziare a pensare all’usura come unica soluzione, anche soltanto per disporre di piccole somme di denaro per la gestione della famiglia.
Tuttavia, onde evitare il diffondersi di questo increscioso fenomeno, è opportuno rammentare che ad oggi le autorità competenti garantiscono ai nuclei familiari meno abbienti l’accesso a diverse forme di sostegno economico.
Vi sono poi altre soluzioni che garantiscono la possibilità di disporre di liquidità pressoché nell’immediato, che mutano a seconda della posizione soggettiva del soggetto interessato: a titolo esemplificativo, i dipendenti pubblici possono in ogni tempo richiedere la cessione del quinto dello stipendio anche quando siano in corso altri finanziamenti e addirittura anche qualora si sia stati segnalati come “cattivi pagatori” (per ulteriori approfondimenti sulla cessione del quinto dello stipendio per i dipendenti pubblici: https://www.calcoloprestito.org/guida/cessione-quinto-dipendenti-pubblici).