Ad un mese dalla tragedia di Willy, a parlare, attraverso una lettera, è la sorella che ha voluto ricordare il fratello attraverso una lettera scritta su Facebook.
La lettera struggente della sorella di Willy Monteiro Duarte
“É già passato un mese… Un mese senza di te amore mio, senza i tuoi scherzi, senza le tue coccole, senza il tuo sorriso, senza le tue prese in giro, senza i tuoi occhioni… Un mese senza la mia metà, la mia roccia, la spalla su cui piangere… Un mese senza di te fratellone mio. Fino ad ora non trovavo le parole adatte per descrivere tutto questo, ora ce le ho.
Ora sto iniziando davvero a rendermi conto che non entrerai più dalla porta di casa di corsa per farti la doccia per poi uscire, non mi sveglierai più buttandoti sopra di me, non mi sgriderai più, non mi toccherai più i rotoli della pancia per prendermi in giro. Ora mi rendo conto che non ti vedrò realizzare i tuoi sogni, non ti vedrò mettere su famiglia, non avrò mai dei nipotini, non avrò mai una cognata. Un mese fa mi appoggiavo su di te e ora? Ora fratellone dovrò cavarmela da sola, ora potrò solamente seguire il tuo esempio e cercare di andare avanti. E tu da lassù potrai solamente darmi la forza di andare avanti, potrai solamente guardarmi ed essere fiero di me…
Tutti ti vedono come un eroe, tutti ti ammirano, tutti ti ringraziano per il tuo gesto… Un gesto che in pochi, pochissimi avrebbero fatto, un gesto che ti è costato la vita. Chissà che sarebbe successo se ti fossi girato dall’altra parte, chissà se sarebbe morto qualcun altro al tuo posto, saresti ancora qui con me, saresti ancora qui a rompermi le scatole, saresti ancora qui a progettare il tuo futuro, a lavorare sodo per realizzare i tuoi sogni, saresti ancora qui Willy… Io avrei ancora il mio fratellone… Non starei annegando nel dolore, nello stress, nel vuoto.
Non lo accetto e non lo accetterò mai… Spero almeno che il tuo sacrificio serva a far capire alla gente che con la violenza non si risolve nulla, che la violenza serve solo a farci rimanere in un mondo che non si evolverà mai, che se si ha bisogno di sfogarsi, di dare cazzotti e calci ci sono sacchi da box e che ammazzare di botte una persona è un gesto associato ad un mostro e non ad una persona. Spero che ora i ragazzi ci penseranno due volte prima di fare a botte perché non vi fa fighi, non siete grossi, non siete invincibili, non siete uomini, non siete ragazzi, siete animali.
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Riposa in pace amore mio non sarai mai troppo lontano da non sentirti, sarai sempre nei cuori di chi ti voleva bene, di chi ti amava e chi ti ammira. “Finché noi lo ricorderemo Willy non morirà” ti amo fratellone”.