60 kg di alimenti sono stati sequestrati nel corso di controlli della Polizia di Stato, disposti con ordinanza dal Questore di Roma, per verificare il rispetto delle normative che regolano le attività di ristorazione, anche in relazione alle disposizioni dirette al contenimento della diffusione del COVID 19.
Ecco cosa è successo
A coordinare l’operazione una task force a cui hanno partecipato insieme ad agenti dell’ VIII Distretto Tor Carbone, del commissariato Colombo, della Divisione Amministrativa della Questura, del Reparto Prevenzione Crimine, delle unità cinofile dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico, della Polizia Stradale, anche due Ispettori della Asl. Tra gli alimenti sequestrati, tutti conservati in modo promiscuo, 1 anatra cotta, zampe di pollo, ravioli al vapore, frutta esotica, pollame essiccato, involtini primavera, ricci di mare etc.
Per le pessime condizioni igienico sanitarie e per la mancanza di etichettatura, il ristorante è stato chiuso.
Sanzioni per il mancato tracciamento degli avventori e inosservanza dei limiti di distanziamento interpersonale sono state comminate nel corso di una successiva ispezione al responsabile di un bar, in zona Ardeatina.
Sono state invece denunciate per resistenza a pubblico ufficiale due persone che hanno cercato di ostacolare l’attività dei poliziotti nel corso di un accertamento in un circolo privato dove i poliziotti hanno anche trovato tracce di hashish sul pavimento. Al titolare del circolo sono state comminate sanzioni per un ammontare di 6.000 euro.
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Al termine dell’operazione, che ha portato alle identificazione di 157 persone, sono state elevate altre tre sanzioni per atti contrari alla pubblica decenza, tre daspo urbani e tre sanzioni per mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.