Cittadinanzattiva ha inviato una lettera alla Regione Lazio dove richiede una riunione sullo stato dei servizi al tempo del Covid nel Lazio e in particolare nella ASL RM5.
La lettera di Cittadinanzattiva
Egregio Presidente, egregi Consiglieri, egregio Assessore
i tempi che stiamo attraversando sono tra i più difficili della nostra storia recente.
Come organizzazione civica abbiamo sempre avuto in altissima attenzione le richieste dei cittadini e degli operatori sanitari e ci siamo fatti parte attiva per tentare di risolvere le situazioni più disparate.
Con il mondo della politica abbiamo sempre dialogato cercando di costruire percorsi condivisi per il bene pubblico e l’interesse generale.
Riconosciamo gli sforzi della Regione Lazio su tutta una serie di questione che abbiamo rimarcato e sottolineato come positivi: politica sui vaccini antinfluenzali, percorsi con la medicina territoriale e con le farmacie.
Mentre su altre non ci siamo trovati d’accordo: rimodulazione della rete ospedaliera ultima che penalizza percorsi di altre patologie.
Ma i problemi della organizzazione dei servizi sanitari derivano da lontano e non possono essere risolti in 4 mesi.
Solo che in 4 mesi ci sembra sia mancato qualcosa.
L’aspetto che però riteniamo maggiormente da rimarcare è la distanza e il poco coinvolgimento pratico nelle scelte che si sono approntate da parte delle organizzazioni civiche.
Sembra quasi che il ruolo nostro e di tante altre sia solo quello di raccogliere le doglianze dei cittadini. Gli scarti insomma.
E in alcuni territori poi le situazioni sono, almeno da quanto apprendiamo da organi di stampa e di cui non abbiamo visto alcuna smentita, molto preoccupanti.
Mesi fa avevamo chiesto all’Assessore un confronto serrato sulle tre ASL e sui tre territori che mostravano maggiori difficoltà: Rieti, Frosinone e ASL RM5.
Al momento nessuna risposta.
Sono due giorni che abbiamo rilevanze su situazioni molto serie nella ASL RM5: mancherebbero all’appello un migliaio di referti sui tamponi per motivi quali carenza di organico, piattaforme diverse utilizzate che non sappiamo se dialogano tra di loro, situazione molto complessa nell’ospedale di Palestrina, sindaci del territorio molto preoccupati.
Sui referti se è vero quanto raccolto e se è vero
1) che la Regione Lazio non fruisce di una anagrafe regionale unica
2) la rete CoroNET si avvale di più Laboratori che a loro volta lavorano su piattaforme diverse
3) Osservo che le accettazioni dei tamponi sul territorio avvengono (anche) su cartaceo e non, ad esempio, con penna ottica che (teorizzo) strisciata su Codice Fiscale permetterebbe l’acquisizione dell’anagrafica ed il successivo merging con il barcode della provetta abbinata
4) il Laboratorio di Tivoli è stato inserito nella rete CoroNET, ma sarebbe stato opportuno verificare preventivamente e compiutamente anche le risorse necessarie, umane e strumentali per reggere l’urto.
E ancora sembrerebbe che non si tratta di referti persi, ma di una mole di refertazioni che necessitava di validazione e inserimento nelle piattaforme.
E di piattaforme ce ne sarebbero troppe dunque?
Se questa è la situazione cosa si intende fare da parte della Regione Lazio e della ASL RM5?
Su questi punti vorrei essere smentito ufficialmente. Perché non so dove sia la verità. Come vede sono aperto a qualsiasi soluzione.
Nei mesi post lockdown abbiamo ascoltato e letto di promesse di nuovi servizi, nuovo personale, nuovo tutto da parte della ASL RM5.
Tralascio cosa sia accaduto: dalla TAC a altro. Solo conferenze stampa.
Dato che abbiamo già detto che sull’operato della ASL RM5 siamo molto critici partendo dai fatti e non dalle chiacchiere, chiediamo ufficialmente che venga calendarizzata una riunione presso la VII Commissione Salute della Regione Lazio al fine di audire tutte le parti in causa e sapere pertanto e mettere a Verbale lo stato dei servizi sanitari al tempo del Covid nella ASL RM5.
Chiediamo che a questa riunione, oltre logicamente la Regione Lazio, il DG della ASL Rm5 siano convocati i Sindaci del territorio, le organizzazioni sindacali, Cittadinanzattiva Lazio e l’Assemblea Territoriale di Cittadinanzattiva Tivoli-Subiaco-Palestrina-Colleferro. E chi la Presidenza riterrà più utile.
Chiediamo inoltre che successivamente e con analogo percorso venga convocata identica riunione per i territori delle altre ASL del Lazio a partire da Rieti e Frosinone.
Crediamo infatti che solo un dibattito pubblico, franco, aperto, critico ma costruttivo possa aiutare a comprendere eventuali carenze, mancanze e difficoltà e portarle a soluzioni.
Vogliamo che le questioni in oggetto abbiano una loro dignità istituzionale nel consesso della Commissione regionale di riferimento e che la democrazia abbia la possibilità di poter misurare nei fatti la propria capacità di costruire percorsi per l’interesse generale.
Circa le questioni sollevate sull’anagrafe unica, la refertazione dei tamponi, la situazione dell’ospedale di Palestrina segnalata dalla stampa e dai sindacati chiediamo che vi siano risposte scritte a tutti i soggetti in indirizzo prima della eventuale convocazione delle audizioni.
Auspico che Lei egregio Presidente accolga la mia richiesta volta a capire, comprendere e criticamente sostenere tutti i cittadini del Lazio, a partire da quelli residenti nella ASL Rm5, che hanno diritti solo se questi sono praticamente esigibili.
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Altrimenti restano solo sulla carta e non valgono nulla.
La presente lettera oltre che ai soggetti in indirizzo verrà inviata alle realtà territoriali di Cittadinanzattiva Lazio e agli organi di stampa che è uno strumento di pressione che devo a questo punto utilizzare e per correttezza verso le istituzioni tutte lo dichiaro apertamente, francamente e senza alcun timore.
In attesa di una sua risposta le invio distinti saluti.
Il Segretario Regionale
Cittadinanzattiva Lazio Onlus
Elio Rosati