Un fiume di droga pronto a invadere le piazze di spaccio della capitale è stato intercettato in più occasioni presso l’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che, insieme al personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno sequestrato oltre 52 chilogrammi di droga, tra cocaina ed eroina.
Sono state arrestate 18 persone.
L’operazione Rebus
A imbattersi nella rete dei controlli predisposta, nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Rebus”, nello scalo aeroportuale capitolino, “corrieri” disinvolti che hanno utilizzato gli espedienti più fantasiosi per occultare lo stupefacente che cercavano di introdurre in Italia.
Un cittadino dominicano, proveniente dalla Spagna, aveva nascosto oltre 3 chili di cocaina purissima in flaconi contenenti apparentemente cosmetici destinati, a suo dire, alla cura dei capelli, mentre il titolare di un salone di bellezza di origine pakistana, dichiaratosi parrucchiere di alta moda, aveva occultato nel proprio bagaglio 6 chili di eroina.
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Per superare indenni i controlli, un italiano proveniente da San Paolo del Brasile aveva pensato bene di modificare la confezione che conteneva un’idro-pulitrice per sistemare al suo interno circa 3 chili di cocaina; un altro connazionale aveva ricavato un doppio-fondo nel proprio bagaglio da stiva per occultarvi più di 10 chili di eroina.
Sono, invece, 6 gli “ovulatori” individuati dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino insieme al personale del Servizio di Vigilanza Antifrode della citata Agenzia, tra cui un nigeriano proveniente dall’Uganda che, condotto all’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia e sottoposto ad esame radiografico, è risultato aver ingoiato 49 ovuli contenenti oltre un chilogrammo di eroina, di cui uno estratto a seguito di un delicato intervento chirurgico.
L’ingente quantitativo di droga sequestrato, considerata il suo grado di purezza, avrebbe consentito di ricavare oltre un milione di dosi, fruttando alle organizzazioni criminali ricavi che si aggirano sui 18 milioni di euro.
L’operazione rientra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti messo a punto dalla Guardia di Finanza di Roma negli scali aeroportuali e portuali di accesso alla capitale.