I Carabinieri della Compagnia di Cassino, continuano incessantemente i servizi di prevenzione tesi a contrastare la commissione dei reati predatori, reprimere l’uso di sostanze stupefacenti, nonché alla verifica del rispetto della normativa di contenimento epidemiologico da Covid-19.
In tale contesto, sono stati ottenuti i seguenti risultati:
A Cassino, i militari della Sezione Radiomobile hanno intercettato un’autovettura che era stata notata aggirarsi con fare sospetto in una zona frequentata da tossicodipendenti. A bordo del mezzo venivano identificati un 37enne di Sant’Apollinare, già censito per reati in materia di stupefacenti e una minorenne che spontaneamente consegnavano un involucro di cellophane contenete grammi 0,449 di cocaina. Nell’occasione il 37enne veniva invitato a sottoporsi ad esami biologici per verificare il suo stato psico-fisico dovuto all’assunzione di stupefacenti, ma lo stesso si rifiutava categoricamente per cui veniva deferito in stato di libertà per rifiuto di sottoporsi ad esami tesi a stabilire lo stato di alterazione psicofisico dovuto all’assunzione di stupefacenti.
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L’autovettura condotta veniva sottoposta a sequestro, anche in relazione al fatto che era sprovvista di assicurazione obbligatoria verso terzi ed entrambi venivano segnalati alla Prefettura di Frosinone quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Ad Atina, nella tarda serata di ieri i militari della Stazione di Picinisco, procedevano al controllo di quattro persone, tutte provenienti da comuni limitrofi, che si aggiravano in orario non consentito per le strade del paese senza comprovate esigenze di lavoro e/o salute. Gli stessi venivano sanzionati amministrativamente per il mancato rispetto dei divieti imposti dall’ultimo DPCM.
A San Vittore del Lazio, i militari della Stazione di Acquafondata, nel transitare nei pressi di un bar posto, nei pressi del locale casello autostradale, notavano che all’esterno si trovavano 4 giovani intenti a discutere tra loro. Nel corso della loro identificazione, emergeva che tutti erano residenti in comuni dell’alto casertano e quindi soggetti alle limitazioni previste dalla cosiddetta “zona rossa” che gli vietava di uscire senza comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità dai paesi di residenza. Gli stessi venivano sanzionati con le ammende previste dal DPCM in vigore.