Dopo aver parlato, negli appuntamenti precedenti, degli uomini che fecero l’impresa adesso si volge lo sguardo sulla barbabietola. Come mai l’attenzione dei fondatori della Valsacco ricade proprio su questa pianta? E perché viene utilizzata come prodotto di base per una produzione industriale? Per rispondere a queste domande è necessario ricostruire un po’ le vicende riguardanti la storia e la diffusione dello zucchero, e dell’industria saccarifera in Italia nel XIX secolo.
Per molto tempo, almeno fino al 1800, lo zucchero è un prodotto ricavato esclusivamente dalla canna. Da quest’ultima, originaria dell’India, si ricava lo zucchero utilizzato come spezia, condimento, decorazione. Nel tempo si espande, con molta lentezza, un po’ in tutta l’Asia fino ad arrivare nel medio Oriente. Sono poi gli Arabi a diffonderlo nell’Africa del Nord, nelle Baleari, in Spagna e in Sicilia dove si arresta nel IX secolo. Nei secoli il commercio dello zucchero di canna fa capo nei porti italiani di Venezia, Ancona, Pisa e Genova. Ma già nel 1500 anche altre città portuali europee cominciano a scalzare il primato italiano. Gli spagnoli e i portoghesi cominciano la coltivazione nel nuovo Mondo e il commercio sull’Atlantico, tra le colonie americane e l’Europa, vede lo zucchero di canna fra primi beni di scambio. L’ascesa della Gran Bretagna e dell’Olanda nella sua produzione e nello smercio rompe il monopolio prima spagnolo e poi portoghese del commercio in diversi continenti. L’aumento della disponibilità e l’abbassamento del prezzo fanno segnare un corposo aumento del suo consumo. Consumo d’elitè, per le classi aristocratico e per la nascente borghesia. Nel Settecento la Francia diventa il principale esportatore in Europa dello zucchero ma l’età napoleonica, le ribellioni degli schiavi nelle colonie e la riconquista del mercato da parte dell’Inghilterra creano un calo d’uso e un conseguenziale innalzamento del valore. Tutto ciò porta a cercare altri prodotti in sostituzione della canna. Fra la fine del XVIII e l’inizio del XIX studi per estrarre lo zucchero da altre piante vengono iniziati in diversi paesi europei. Ma solo nei primi anni dell’Ottocento si dimostra che dalla raffinazione della barbabietola si può ottenere lo zucchero come lo consentiva la canna.