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Artena, comitato No biometano chiede le dimissioni dell’assessore Scaccia

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La centrale biometano al Colubro è tornata al centro del dibattito pubblico artenese. Un rientro in scena dovuto principalmente al parere favorevole espresso dall’ufficio urbanistica del Comune di Artena il 14 ottobre 2020, periodo in cui c’è stata una delle ultime conferenze dei servizi negli uffici tecnici della Regione Lazio. Dopo la netta contrarietà al progetto espressa dal Comune di Artena, sia nei consigli comunali sia nelle piazze del paese, il lascia passare elaborato nei mesi scorsi dai tecnici del Comune ha suscitato incredulità e delusione tra la popolazione.

Un parere che fa discutere

Dal 2015 – anno in cui la Green Park ambiente presenta il progetto in Regione Lazio – l’opposizione cittadina all’impianto, guidata principalmente dai residenti della contrada e dal Comitato biometano (cartello di associazioni che riunisce realtà come l’Arci, l’Ugi di Colleferro e l’associazione genitori di Artena), è stata affiancata dalla contrarietà del Sindaco Felicetto Angelini (al momento ancora agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Feudo) che in più occasioni ha ricordato l’impegno politico contro la costruzione dell’impianto proposto dalla Green Park Srl di Piero Perciballi. “Se c’è una lotta politica da fare bisogna farla uniti e non divisi da inutili strumentalizzazioni, l’amministrazione è sempre stata contraria alla realizzazione di un impianto biometano ad Artena”, dichiarava Angelini il 16 marzo 2017 a margine di una manifestazione a piazza Galilei. Ma a distanza di tre anni negli uffici del Comune di Artena qualcosa sembra essere cambiato: in sostanza, il documento giudica positivamente l’impianto previsto al Colubro, chiedendo all’azienda di farsi carico dei lavori di viabilità e di concedere al Comune il conferimento della frazione organica all’interno della centrale. Per molti cittadini la posizione del Comune rappresenta un voltafaccia e getta parecchio scetticismo nei confronti della maggioranza guidata ora dal vicesindaco Loris Talone, che al momento ancora non si è espresso sulla vicenda.

Il Comitato biometano chiede le dimissioni dell’assessore Carlo Scaccia

In merito alla posizione dell’ufficio urbanistica il Comitato Biometano ha diffuso una nota in cui chiede le dimissioni dell’assessore competente Carlo Scaccia. “Siamo venuti a conoscenza di un atto redatto dall’ufficio urbanistica del Comune di Artena che dichiara di essere favorevole alla realizzazione dell’impianto biometano del Colubro. Teniamo a specificare – si legge ancora nella nota del comitato – che il suddetto ufficio è di diretta competenza dall’assessore Scaccia, quale assessore all’urbanistica. Il parere favorevole in nessun modo è stato condiviso e non ha tenuto in considerazione la delibera del consiglio comunale del 2015 che dichiarava parere negativo a questo impianto. Ci ritroviamo invece un dietrofront scellerato che lede la dignità di un paese, di tutti coloro che si sono battuti e l’impegno dell’intera giunta che aveva firmato in quel consiglio il parere negativo. Preso atto di quanto accaduto, il Comitato No Biometano Artena richiede le dimissioni immediate dell’assessore Carlo Scaccia dal suo incarico e richiede altresì un’azione diretta da parte del comune che confermi il parere negativo votato e deliberato dalla giunta nel consiglio del 2015.

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Silvia Carocci (Artena Cambia): “Basta con la politica del doppiogioco” 

Sul cambio di rotta preso dall’amministrazione, la consigliera comunale di minoranza Silvia Carocci  di minoranza, in un video diffuso sulle sue pagine facebook ha parlato di “una politica del doppio gioco che emette pareri favorevoli a opere che distruggono il territorio” ha dichiarato Carocci nel video. “Nel 2015 l’intero consiglio comunale si è espresso all’unanimità contro la realizzazione dell’impianto di biometano, eppure dopo qualche anno il volere del consiglio comunale e la volontà popolare sono state calpestate”, continua Carocci.

La Green Park ambiente non rilascia dichiarazioni

Ancora una volta a mancare è la voce dei promotori del progetto: dalla Green Park ambiente infatti non arrivano notizie. Raggiunto telefonicamente da casilina news, il personale dell’azienda ha riferito che l’amministratore Piero Perciballi non vuole rilasciare nessuna dichiarazione. Intanto in Regione continua la procedura per ottenere le autorizzazioni, mentre attorno alla centrale biometano restano alcuni nodi da sciogliere, tra i quali troviamo la grandezza dell’impianto, la zona scelta, e soprattutto l’assenza di una programmazione che possa provare i benefici di questo progetto per il settore agricolo del territorio.