Alle prime ore del mattino di mercoledì 13 gennaio del 1915 un violento terremoto scosse il centro Italia. I territori della Marsica in Abruzzo e parte del Lazio meridionale vennero colpiti duramente da un sisma che raggiunse l’undicesimo grado della scala Mercalli. Nella zona dei Monti Lepini il paese di Montelanico fu quello che subì i danni maggiori. Questa la cronaca dell’avvenimento sulle pagine di un giornale dell’epoca: “Il 13 mattina poco prima delle 8, mentre la popolazione si apprestava ad andare in campagna, una fortissima scossa di terremoto gettò lo spavento in tutti. Grida altissime di uomini, donne e fanciulli precipitatisi fuori delle case si levarono da ogni parte. Mentre tegole e pietre piovendo dall’alto ci costringevano a rientrarvi assistendo alla caduta di caldaie di suoli ed altri attrezzi rurali appesi ai muri, ed allo spostamento e scricchiolio terribile dei travi che uscivano quasi fuori dai muri. Fu un momento di terrore che nessuno più dimenticherà. Dopo parecchi secondi che sembrarono un’eternità la scossa cessò, e tutto il popolo, tra cui parecchi seminudi, si avviò correndo in campagna nella Chiesa di Maria SS.ma del Soccorso a pregare e a ringraziarla di averci salvato da una morte orribile. Per quattro giorni e quattro notti ognuno ha vissuto nei fienili, nelle stalle dei maiali, e nelle piccole casupole di campagna, soffrendo il freddo intensissimo, e la fame per la assoluta mancanza di pane, e trepidanti sempre per le nuove scosse che continuamente tornavano a farsi sentire. Di feriti leggeri ve ne furono soltanto due; ma i danni ai fabbricati non si contano. La Chiesa Cattedrale con il campanile è stata molto devastata. Parimente devastata fu la Casa del Principe Doria. Le altre case poi tutte hanno sofferto chi più chi meno. Il 14 è giunta una compagnia del 59° Reggimento fanteria ed il 15 un picchetto di soldati del 1° Genio per puntellare le case che debbono essere incatenate e riparate. Ancora oggi, ad otto giorni dal fatale giorno, si vive in grande trepidazione e senza quasi dormire: ad ogni piccola replica si fugge via. Non bastava la orrenda guerra europea che ci ha portato tanti dissesti, occorreva anche il terremoto. Molti credono che siamo alla fine del mondo!”.
A Montelanico, fortunatamente, non ci furono vittime se non qualche ferito lieve. Gravi e molti furono, invece, i danni nelle case, nelle chiese di S. Pietro Apostolo e S. Michele Arcangelo vennero notevolmente danneggiati i tetti e le volte, il palazzo Doria venne puntellato. Quest’ultimo, a seguito del sisma, venne in gran parte abbattuto negli anni seguenti. Stessa sorte toccò alla chiesa di S. Michele demolita del tutto dopo il terremoto.