Cronaca

Salario, Parioli, Fidene. Vendita di alcolici a minori di 16 anni, spaccio di droga e… chi mostra parti intime alla presenza di un minorenne: 4 locali chiusi

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Roma. Incessante lotta della Polizia di Stato alla movida senza regole e alla somministrazione di bevande alcoliche ai minori: sospese le licenze e temporaneamente chiusi in poche ore 4 locali nei quartieri Salario e Fidene, in applicazione degli articoli 100 Testo Unico Pubblica   Sicurezza(T.U.L.P.S.) firmati dal Questore di Roma.

I controlli

Nell’ambito della più ampia strategia, analizzata in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura, e affidata alle Forze di Polizia, sono stati disposti dal Sig. Questore di Roma, nei giorni scorsi, capillari controlli volti a monitorare e contrastare il fenomeno della cosiddetta “MOVIDA” violenta, a contrastare attività illecite, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, come la somministrazione e la vendita di sostanze alcoliche a soggetti minorenni, e a individuare e sciogliere eventuali assembramenti, ad oggi comunque vietati a causa del perdurare dell’emergenza Covid 19.

Nel corso di specifici servizi sono state riscontrate numerose violazioni che hanno condotto alla tempestiva adozione, così come era stato annunciato, da parte del Questore, di 4 provvedimenti di sospensione della licenza ex art.100 T.U.L.P.S., con conseguente chiusura degli esercizi commerciali ubicati nel centro della città. La chiusura delle 4 attività è arrivata al termine di una proficua collaborazione fra il I Distretto Salario Parioli – diretto da Angela Cannavale , il III Distretto Fidene Serpentara – diretto da Fabio Germani – e la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Roma, diretta da Agnese Cedrone.

La prima sospensione della licenza ha colpito, per 10 giorni, un minimarket in Via Viterbo, quartiere Salario Parioli, dove venivano venduti a minorenni alcolici senza che il titolare richiedesse documenti atti a verificarne l’età.

Analoga sospensione di 10 giorni della licenza per un esercizio commerciale in Via Nizza dove, a seguito di un’ispezione effettuata dalla polizia venerdì scorso, sono state trovate due ragazze minorenni intente a consumare superalcolici ai tavoli esterni del locale. Già in passato il titolare era stato sanzionato per il mancato rispetto delle norme anti  Covid-19, per aver proseguito l’attività di somministrazione dopo l’orario consentito, creando assembramento di persone.

Stesso provvedimento ex. articolo 100 T.U.L.P.S. è stato notificato nella giornata di ieri al titolare di un bar sito in via Salaria, dove otto ragazze, tutte minorenni, sono state trovate a bere spritz, anche qui  senza che il gestore verificasse la loro età tramite un documento. Avendo una delle ragazze meno di 16 anni, l’incauto titolare oltre alla sospensione della licenza, dovrà rispondere penalmente alla locale Procura della Repubblica per il reato di cui all’art 689 c.p.

Ed infine, in Viale Ionio, i poliziotti, nel corso di specifici controlli amministrativi all’interno di un locale, hanno scoperto un ingente quantitativo di hashish, suddiviso in dosi pronte per la vendita al dettaglio. Il titolare, T.A. di anni, oltre ad essere tratto in arresto per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, ha ricevuto la notifica della sospensione della licenza per giorni 30.

L’uomo è stato altresì denunciato perché mostrava le sue parti intime alla presenza di una minore.

Analoghi servizi, finalizzati soprattutto ad arginare e debellare il fenomeno della somministrazione di alcolici ai minori, proseguiranno, incessantemente, anche nei prossimi giorni, con l’adozione, se necessaria, di altri provvedimenti di sospensione della licenza ex articolo 100 T.U.L.P.S. nei confronti degli esercizi commerciali sanzionati.

I provvedimenti in questione, così come i numerosi Daspo urbani adottati in analoghi contesti, sono tesi a decongestionare il fenomeno della movida violenta, rendendo anche più agevoli i controlli interforze calati sul territorio, adeguatamente rafforzati con personale in abiti civili e polizia scientifica per identificare i soggetti e denunciarli alla locale Procura della Repubblica.