Lo scorso sabato 31 luglio, nonostante il richiamo della spiaggia e caldo torrido, un gruppo di giovani ha preferito riunirsi a Castelverde, nel VI Municipio di Roma, per un pomeriggio di cultura e socialità.
Ci troviamo in uno dei quartieri più esterni rispetto il Grande Raccordo Anulare, proprio a ridosso della Via Prenestina Polense, dove non ci sono molte occasioni per partecipare a un incontro di questo tipo. In quest’area della città sono rarissimi gli spazi di aggregazione giovanile, mancano le piazze e scarseggiano le biblioteche; così sono stati gli stessi ragazzi che sentivano questa necessità a organizzarsi e mettere in piedi la loro proposta: il Laboratorio Aperto di Riflessione Critica “Pensieri in Circolo”.
Un bisogno accresciuto dalle ripercussioni sul tessuto sociale dell’emergenza sanitaria in corso, come dice Federico Paolini, membro fondatore del Laboratorio: «La pandemia, portatrice di solitudine e alienazione, ci ha spinti ancora di più verso la ricerca dell’altro. Ci è servita da stimolo per creare un luogo, inizialmente virtuale e ora anche fisico, dove poter condividere pensieri e saperi».
L’occasione di sabato scorso è stata quella dell’appuntamento di luglio del progetto “Parola al Centro”, durante il quale si è riflettuto “in circolo” a partire da una parola comune. I partecipanti, a turno, hanno dato una propria lettura della parola al centro del dibattito, seguendo quella che è la propria sensibilità. Federico ci racconta i vantaggi di una tale prassi: «”Pensare in circolo” non vuol dire pensare tutti allo stesso modo. Il nostro obiettivo non è quello di evitare il dibattito e il dialogo tra diverse posizioni, creando un pensiero unico. Al contrario, c’è la ferma volontà di dare la possibilità a chiunque di esprimere le proprie idee, a patto che siano accompagnate dal rispetto per le idee degli altri e per le regole della democrazia».
La parola al centro del dibattito dello scorso sabato è stata “Equilibrio”, la quale ha permesso ai partecipanti di toccare differenti tematiche: «Ci ha dato la possibilità di riflettere sul modello di sviluppo in cui viviamo, per comprendere se è effettivamente sostenibile e se ci sono soluzioni per modificarlo, dando un futuro migliore alle prossime generazioni. Generazione è un’altra parola chiave dell’incontro, al quale hanno preso parte persone di età molto diverse, dando vita ad un dialogo inter-generazionale che ha arricchito tutti, giovani e meno giovani», racconta Federico.
La Partecipazione del Fridays for Future
Un importante contributo alla discussione è stato apportato dai rappresentati del Fridays for Future di Roma, che ha risposto con entusiasmo all’invito del Laboratorio “Pensieri in Circolo”. Mirko Castaldi, altro membro del Laboratorio, ci parla della volontà di collaborazione che anima il loro progetto: «Uno dei principali obiettivi che ci siamo prefissati con il Laboratorio è stato quello di riuscire a coniugare la nostra azione sul territorio con quanto accade su scala cittadina, regionale, nazionale e internazionale. Vogliamo, cioè, portare anche nei nostri quartieri quei discorsi che inevitabilmente hanno una dimensione sistemica e globale. Perché di quel tutto facciamo parte anche noi, ci coinvolge direttamente».
Pausa estiva per il Laboratorio “Pensieri in Circolo”
Il mese di agosto sarà per il Laboratorio “Pensieri in Circolo” tempo di bilanci e di programmazione futura, con una pausa estiva dalle attività. Tiziano Sestili: “Nel corso dei primi mesi di lavoro del Lab PiC, iniziato lo scorso ottobre 2020, abbiamo registrato un numero crescente di partecipanti e un interesse sempre maggiore nei confronti dei diversi percorsi proposti. Da qui vogliamo ripartire, nel modo più inclusivo possibile nei confronti di chi si è unito al nostro gruppo”.