Il primo è stato sottoposto alla misura cautelare detentiva in carcere, il secondo dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. I servizi di controllo del territorio della Polizia di Stato sono stati ulteriormente intensificati e nella provincia di Frosinone la presenza del personale della Questura è stata rafforzata anche con gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Roma.
Cosa è successo
Nel corso dei citati servizi gli agenti del Reparto Volanti hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere, in aggravamento degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. nei confronti di un 43enne residente nel capoluogo.
Gli stessi agenti infatti, nello scorso mese di ottobre, a seguito di un controllo, ne avevano accertato l’assenza da casa, dove avrebbe invece dovuto essere agli arresti domiciliari, ed al suo rientro l’uomo aveva mostrato un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, redatto a penna, visibilmente contraffatto nella parte relativa agli orari in cui poteva allontanarsi dal domicilio.
E’ stato pertanto richiesto l’aggravamento della misura, proposta accolta dall’Autorità Giudiziaria che infatti ha disposto che il detenuto fosse trasferito in carcere.
Inoltre sempre i poliziotti delle Volanti hanno denunciato per maltrattamenti in famiglia un 59enne. Vittime di questa triste storia la moglie e la giovanissima figlia. Come accertato dagli investigatori, l’uomo da circa 5 anni, a seguito di un lutto familiare, aveva iniziato a far uso di alcolici e ad essere violento con la sua famiglia.
Le due donne, per sottrarsi ai maltrattamenti, erano costrette a stare fuori casa e passare anche lunghe ore al freddo prima di poter rincasare. Solo con l’aiuto dei servizi sociali e del centro antiviolenza hanno trovato la forza di denunciare il loro calvario e rivolgersi alla Polizia di Stato.
Foto di repertorio