Dopo aver convintamente accettato di partecipare con la lista Artena Rinasce a fine campagna i risultati da me conseguiti sono stati soltanto di 28 voti (e non 16). La cosa non mi ha sconvolto né tantomeno disturbato sapendo come sono certe dinamiche in un paese in cui più o meno tutti sono legati da vincoli di parentela o da altri tipi di rapporto per cui mi sono ritirato in buon ordine ma dicendo a me stesso che mai più sarebbe accaduto che avrei partecipato ad altre iniziative di questo genere. Essendo stato, quindi, l’ultimo della lista ero più che tranquillo che la mia avventura politica fosse finita.
Nel tempo, quindi, una maggioranza robusta e che sembrava invincibile ha cominciato a perdere pezzi fino ad arrivare ad un numero pari alle opposizioni e di fatto sarebbe stata cosa giusta prendere atto dello sfascio dovuto alla incapacità totale di governare e rimettere il mandato. Ma no si è andati avanti tanto è vero che qualcuno si è definito “ottimo project manager” e qui, per carità di patria, mi astengo da ogni altro commento. Non entro nel merito delle ragioni di chi ha fatto delle scelte diverse abbandonando la maggioranza e passando all’opposizione; certo è che se lo hanno fatto non sono stati premiati con alcunché e saranno anche loro, immagino, a dare risposte adeguate.
Tutto tace fino all’8 settembre quando il vice sindaco viene a casa per sapere le mie intenzioni circa l’intenzione di accettare la carica di consigliere. Gli rispondo di no, va via e dopo nemmeno un quarto d’ora arriva il comandante della polizia locale Gallo accompagnato dal vigile Calò con la comunicazione avente per oggetto “Richiesta assenso nomina consigliere comunale” mi fa firmare per ricevuta e sulla sua copia chiede che venga scritta la mia rinuncia. Cosa che ho fatto.
Ancora tutto tace fino al 28 ottobre (a cinquanta giorni dalla prima comunicazione) quando torna il comandante Gallo con un’altra notifica, anch’essa protocollata, il cui oggetto è: ”Surroga consigliere comunale”. A questo punto mi domando: se la prima comunicazione è quella definitiva perché inviarmene una seconda? Mi informo e leggo sul sito del Ministero dell’Interno :”A seguito della formalizzazione delle dimissioni da parte di un consigliere si può dare avvio alla procedura di surroga con la convocazione del consiglio e la nomina del primo dei non eletti. Solo a questo punto, quest’ultimo può rinunciare allo status acquisito con la delibera di surroga, risultando pertanto ogni anticipata rinuncia a quel diritto “radicalmente inefficace” (TAR Lazio n. 651/2005). “
Questi i fatti.
Io sono tranquillissimo con la mia coscienza e , visti gli avvenimenti recenti e passati non tutti possono dire la stessa cosa.
L’aver pubblicato dei documenti che riportano le generalità e le informazioni sensibili, al di la della bassezza morale di chi ne è stato l’autore, sono anche una palese violazione della privacy di cui se ne dovrà rispondere.