Attualità

Autostrade A24/A25. Sospesi gli aumenti dei pedaggi: dal 1° gennaio 2022 sarebbero aumentati del 34% circa

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
A1 chiusa due notti stazione valmontone

Il Consiglio di Amministrazione di Strada dei Parchi SpA, alla luce della perdurante inerzia del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili in merito alla approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) e considerata l’esigenza di assicurare, tra le altre cose, tariffe sostenibili per l’utenza delle Autostrade A24/A25, ha deliberato nella seduta odierna la sospensione dell’aumento tariffario di circa il 34%, la cui entrata in vigore era prevista per il 1° gennaio 2022, differendone l’applicazione al 1° luglio 2022.

Strada dei Parchi sospende incremento delle tariffe per le Autostrade A24/A25

La decisione è stata assunta per senso di responsabilità in considerazione della funzione svolta dalle tratte autostradali interessate che, a causa dello stato delle infrastrutture viarie delle regioni attraversate, appare il principale presidio in grado di assicurare il diritto alla mobilità dei cittadini, ponendosi quale fattore determinante per il sostegno alla ripresa economica in corso dopo la brusca caduta dell’economia nel periodo pandemico.

Tale scelta si è resa necessaria a causa degli ingiustificati ritardi da parte del Ministero competente che, dopo 9 anni dall’approvazione della legge 228/2012 che ne prevedeva l’aggiornamento, a tutt’oggi non ha dato seguito all’approvazione del nuovo PEF previsto dal dettato normativo, né ha dato seguito alla sentenza del Consiglio di Stato (n. 5022/19) che ne imponeva l’adozione entro il termine inderogabile del 30 ottobre 2019.

Il Cda di Strada dei Parchi esprime una forte preoccupazione per il ritardo nell’avvio dei lavori di messa in sicurezza delle tratte autostradali, così come previsto dalla citata legge del 2012

La mancata approvazione del Piano, nonostante le numerose proposte formulate e predisposte dal Concessionario secondo le indicazioni del MIMS, da un lato provoca il rinvio ingiustificato della realizzazione di investimenti per 6,5 miliardi, rinviando la messa in sicurezza della infrastruttura autostradale; dall’altro, genera un aggravio dei costi per la realizzazione delle necessarie opere di “messa in sicurezza urgenti” (MISU), così come censurato dalla Corte dei Conti (DM401/17), e produce un minore impulso al sistema economico che sta attraversando una delicata fase congiunturale di ripresa nei territori attraversati da A24/A25.

La indifferibilità degli interventi previsti nel nuovo PEF relativi al necessario adeguamento sismico, alla messa in sicurezza dei viadotti e al rinnovo degli impianti di sicurezza in galleria, appare evidente in considerazione della natura di opera strategica per le finalità di protezione civile dichiarata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, così come dimostrato dal ruolo strategico svolto dalla infrastruttura nell’assicurare il transito delle colonne dei soccorsi nel terremoto del 2009 e quelli successivi nel Centro Italia.

Da ultimo, il Cda di Strada dei Parchi esprime forti perplessità sulla commistione di ruoli venutasi a creare con l’istituzione di un Commissario straordinario (art. 206 della L. 77/2020d) e di un Commissario ad acta (Consiglio di Stato Ordinanza n.02413/2020), soprattutto laddove l’attività di quest’ultimo sembra condurre alla modifica unilaterale dei termini e delle condizioni di una concessione che è stata affidata all’esito di una procedura di gara di evidenza pubblica europea.

Abbondanti nevicate nella notte: autostrade aperte, ma in parte imbiancate. Ecco dove e quali sono le misure di sicurezza

Nel salvaguardare la sostenibilità sociale nella gestione dell’infrastruttura e al fine di assicurarne una rapida ed efficace messa in sicurezza, nel rispetto delle norme contrattuali che disciplinano il rapporto di concessione, il Cda di Strada dei Parchi si dichiara disponibile, come più volte comunicato al Governo, per giungere finalmente all’approvazione  del nuovo PEF e consentire così la messa a disposizione delle comunità regionali interessate, di una infrastruttura moderna, sicura e adeguata a sostenerne la crescita economica e lo sviluppo sociale.